Legionella a Bresso, l'esperto: "Una carica batterica molto forte"

La parola all’infettivologo: sono stati effettuati lavori sulla rete idrica?

L'infettivologo Oscar Di Marino

L'infettivologo Oscar Di Marino

Cinisello Balsamo (Milano), 26 luglio 2018 - «Per fare paragoni rispetto a quanto già accaduto quattro anni fa, ci vorrebbe la sfera di cristallo. Certo è che, essendo questo un batterio ambientale, significa che questo ambiente ha permesso la proliferazione». Parla così Oscar Di Marino, direttore sanitario dell’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo, ritenuto tra i massimi esperti in Italia di legionellosi.

«Nel 2014, nonostante diversi interventi effettuati, non fu individuata la causa, la motivazione dell’espansione del batterio. Quindi, un confronto diventa difficile. Tuttavia, possiamo dire che la carica batterica di oggi è molto forte – spiega il dottor Di Marino – Tanto da avere numeri di persone contagiate molto alti». Quattro anni fa, sempre a Bresso, morì un anziano di 78 anni e ci furono 8 casi accertati. In dieci giorni, ieri si è contata la terza vittima, mentre 24 persone sono risultate positive alla legionella. «Dobbiamo attendere l’esito dei prelievi, capire se sono stati effettuati i lavori sulla rete idrica. Perché potrebbe essere un fattore scatenante, visto anche che quello colpito è un ambiente circoscritto, molto delimitato – continua il direttore – Potrebbero esserci, però, anche altre fonti: zampilli e fontanelle, ma anche i condizionatori di grandi dimensioni, magari dei supermercati e centri commerciali. Perché l’acqua fredda, a contatto con il motore degli impianti, crea un vapore e goccioline di acqua che viaggiano nell’aria e che, se cariche di batteri, una volta inalate possono sviluppare l’infezione».

Il Gruppo Cap, gestore del servizio idrico, ha già effettuato 13 prelievi dalla cui analisi si esclude la presenza del batterio nell’acquedotto. Ora gli esami continuano estendendo il raggio d’azione, fino alle fontane pubbliche per strada e alle tubature dei condomini dove abitavano le vittime. Soggetti deboli, con altre patologie, che non hanno resistito alla polmonite che si è scatenata dopo il contagio. «Malati cronici, oncologici, persone con difese immunitarie basse sono ovviamente più esposte». Habitat favorevole da debellare e tipologia di legionellosi da individuare: ecco come procedere, dice l’esperto, oltre al vademecum con le istruzioni da far osservare ai cittadini. Intanto, l’amministrazione di Cinisello ha contattato le autorità sanitarie per attivare i controlli necessari e le misure di sicurezza preventive.