Bresso, un altro morto di legionella

Piena emergenza: salgono a due i decessi, 18 gli infettati

Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo

Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo

Bresso (Milano), 25 luglio 2018 - Salgono a due i morti di legionella. E a 18 gli infettati dal batterio killer tra Bresso, Cormano e Cusano Milanino. Sono ricoverati al Bassini di Cinisello Balsamo e al Niguarda di Milano. Sono questi i drammatici numeri della diffusione della legionellosi in una zona ben definita del piccolo territorio urbano: si tratta di un’area di 500 metri di raggio, con la punta del compasso posta su municipio di via Roma 25.

Il secondo decesso è avvento l’altro ieri sera al Bassini, dove già nella mattinata di domenica scorsa era morto Lino Mazzola di 94 anni. La stessa età della nuova vittima, una donna. Anche in questo caso, la forte polmonite batterica ha compromesso il suo stato di salute: le complicazioni hanno portato al decesso. È piena emergenza. Tolto il caso di Cormano, tutti gli altri hanno a che fare con Bresso. Anche quello di Cusano visto che riguarda una donna che lavorava in un negozio di lavanderia a Bresso. Da sabato anche i contagi sono raddoppiati. Il Comune di Bresso è mobilitato con tutti i suoi uffici. E sempre in municipio si è insediata la task force per coordinare gli interventi e gli incontri informativi alla popolazione. «Purtroppo dobbiamo registrare un secondo decesso – il dolore del sindaco Simone Cairo di ritorno dal funerale della prima vittima –. I numeri ci dicono che la situazione si sta aggravando». Nelle scorse ore, il primo cittadino bressese e la sua giunta hanno incontrato a palazzo gli amministratori di condominio, i medici di base del territorio, i proprietari delle attività produttive e i commercianti della città. Questa sera, dalle 21, nella sala consiliare, parlerà direttamente ai cittadini in un’assemblea pubblica.

Intanto, per i palazzi e per i condomini si profila un’intensa sanificazione degli impianti idrici, come è accaduto nell’ottobre 2014 quando i casi di legionella furono 6 di cui uno mortale. Una epidemia più contenuta nei numeri ma geograficamente sovrapponibile all’attuale. Ora, l’obiettivo è la prevenzione; tutti gli abitanti devono essere raggiunti dalle comunicazioni comunali: «Stiamo affiggendo praticamente ovunque nella zona cittadina interessata dai casi il vademecum di come comportarsi con l’acqua vaporizzata – annuncia il sindaco –. Ho dato mandato agli Uffici dei Servizi sociali di contattare il maggior numero di anziani conosciuti: è fondamentale arrivare a tutti. Ho chiesto ad Arpa Lombardia di verificare la qualità dell’aria in città. Infine ho chiesto ad Ats Milano che le campionature e i prelievi nelle abitazioni vengano effettuate subito, appena si viene a conoscenza che il proprietario è stato contagiato». Proprio per rendere ogni mossa la più tempestiva possibile, spiega l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, «abbiamo coinvolto i medici di medicina generale per identificare precocemente eventuali ulteriori casi sospetti e procedere tempestivamente alla diagnosi. Gli esiti definitivi delle analisi di laboratorio saranno disponibili nel fine settimana».

(ha collaborato Giulia Bonezzi)