Tranvia, il Comune di Cusano si sfila dall’opera

Approvata in aula la decadenza dell’accordo di programma con la Città Metropolitana

Il sindaco Valeria Lesma

Il sindaco Valeria Lesma

Cusano Milanino (Milano), 14 febbraio 2020 - "Presa d’atto della decadenza dell’accordo di programma per la realizzazione della metrotranvia Milano-Seregno". A giudicare dal titolo dell’atto deliberato l’altra sera in consiglio comunale con i voti della maggioranza di centrodestra, siamo dinanzi a una sorta di terremoto. Stando alle carte, Cusano Milanino ha di fatto rinunciato all’accordo di programma originario che prevede la riqualificazione della vecchia tranvia, per altro mai partita. Il consiglio comunale ha anche svincolato i 2 milioni che al progetto erano stati destinati con una delibera del 2018. Inevitabili le polemiche e l’atto di accusa del centrosinistra: "La maggioranza di centrodestra, appigliandosi a un cavillo burocratico, vuole cercare di ritirarsi dal progetto lasciando in mano ad altri la delicata questione", afferma il Pd. Di fatto quell’accordo di programma, che risale al 2010, non sarebbe mai stato formalizzato e sarebbe stato portato avanti dalla Provincia (oggi Città metropolitana) e dal Comune in modo irregolare.

"Può apparire paradossale, ma l’accordo siglato nel 2010 per dare il via alla riqualificazione della linea tranviaria doveva essere ratificato dal consiglio comunale entro 30 giorni – spiega il sindaco Valeria Lesma –. Non solo non è stato mai fatto, ma nessuna giunta, di centrosinistra o di centrodestra, si è mai resa conto di questa mancanza. Nel 2018 è stato persino deliberato il vincolo di Bilancio da 2 milioni per l’adesione di Cusano all’opera. Ma essendoci questo vizio formale che risale al 2010, l’atto del 2018 risulta irregolare e in teoria impugnabile. Dunque l’atto votato questa settimana dal consiglio comunale non è altro che uno strumento di salvaguardia per il Comune. Ci siederemo al tavolo con Città metropolitana e ridefiniremo l’accordo, facendo gli interessi dei cusanesi". Il sindaco e la giunta sono accusati dal Pd di utilizzare il cavillo per sottrarsi a un progetto che non hanno mai digerito.

"Come successo anche a Bresso – dicono dal Pd – la maggioranza di centrodestra non vuole fare la propria parte nella realizzazione dell’opera e si contraddice dicendo che non vuole l’opera oppure la vuole ma che paghi pantalone. Quello visto in consiglio comunale è stato qualcosa di surreale. Una sindaca totalmente in imbarazzo che ha spiegato a fatica una delibera pasticciata e scritta male. La sindaca non è stata neanche in grado di replicare agli interventi dei consiglieri di minoranza, lasciando l’onore della risposta al segretario comunale". Dal canto suo , il sindaco si è detta sconcertata per l’incompetenza dei consiglieri del Pd, alcuni presenti nella passata amministrazione comunale. "Li abbiamo salvati da un possibile intervento della Corte dei conti – sentenzia Lesma –. Nel merito del progetto, non abbiamo mai nascosto il nostro dissenso a questo intervento. Siamo favorevoli al potenziamento dei trasporti e a una tranvia che ci colleghi con Milano e la Brianza, ma questo progetto è vecchio di almeno 20 anni ed è così infarcito di incertezze sia progettuali che procedurali che dal 2010 ad oggi non si è mai riusciti a partire. Abbiamo enormi dubbi sul fatto che si riesca a partire in breve tempo. Sarebbe più logico rivedere il progetto per ridurne l’impatto sul territorio e coordinarlo con quello che porterà la M5 sul territorio".