Coronavirus, l’odissea degli studenti di Cusano

Erano in giro per il mondo per trascorrere il quarto anno di scuola supeiore all’estero. Poi è scoppiata l'emergenza

Edoardo, il primo da destra, è tornato in Italia dopo 36 ore di viaggio e quattro scali

Edoardo, il primo da destra, è tornato in Italia dopo 36 ore di viaggio e quattro scali

Cusano Milanino (Milano), 27 marzo 2020 -   Nelle ultime ore, la Farnesina sta provvedendo al rientro di oltre 50mila italiani, tantissimi studenti, che si trovano ancora sparsi in tutto il mondo. Tra loro, anche quattro studenti di Cusano Milanino che la scorsa estate, ignari della pandemia che sta cambiando il mondo, erano partiti per vivere l’esperienza di un anno scolastico all’estero, il quarto anno di scuola superiore.

Si chiamano Andrea, Arianna, Edoardo e Filippo. Sono tutti diciassettenni, che fino a poche settimane fa stavano vivendo l’esperienza più bella della loro vita e che oggi si sono trovati proiettati in un incubo, lontani dalle famiglie e dal loro Paese di origine. "Un dispiacere enorme" racconta Edoardo, studente in Scienze Umane al liceo Erasmo Da Rotterdam di Sesto San Giovanni. Lui era partito per Saint John’s, in Canada dove in pochi mesi era diventato uno dei beniamini della squadra di basket scolastica e stava studiando per ottenere il diploma canadese. "Ho lasciato la mia seconda famiglia - spiega Edoardo, rientrato mercoledì sera dopo 36 ore di viaggio e quattro scali, e ora in quarantena in casa dei bisnonnni - una infinità di amici e un’esperienza scolastica che mi stava dando tantissimo. In valigia ho una bandiera del Canada con centinaia di firme e dediche delle persone che ho lasciato lì. In Canada il Coronavirus sta arrivando ora, ma già nelle ultime due settimane le scuole hanno chiuso e si comincia a sentire la paura per la pandemia". Arriverà proprio in queste ore in Italia anche Arianna, che stava studiando in Irlanda, nella cittadina di Cork. Anche per lei incertezze e rinvii, e viaggi saltati. Ma il piano di rientro predisposto per mesi dall’agenzia di formazione che ha curato lo scambio internazionale si concluderà a Roma.

"È piuttosto assurdo che in un momento di difficoltà come quello attuale ci si limiti a lasciare una ragazza in aeroporto a Roma, per altro in piena notte - spiega il papà che da giorni sta lavorando per garantire il rientro ala figlia -. Abbiamo dovuto trovare un albergo e un volo per Milano. Devo ringraziare la Croce Rossa di Cusano che andrà a riceverla in aeroporto e che ci sta supportando per l’organizzazione della quarantena che Arianna farà insieme a noi". Si trova ancora oltre oceano Filippo, un altro cusanese che stava studiando a Valdivia, al centro del Cile. Da domenica è bloccato a Santiago, dopo che il volo di rientro gli è stato cancellato. "Era già su un aereo, ma dopo 4 ore di attesa, è dovuto scendere perché l’Argentina ha vietato lo scalo - racconta la madre -. Siamo in contatto con la Farnesina e con la società che ha curato il viaggio per garantire il rientro che dovrebbe avvenire entro domenica". Hanno dovuto acquistare un nuovo biglietto di ritorno i familiari di Andrea, un’altra ragazza che stava frequentando il quarto anno scolastico in Montana, negli Stati Uniti. "Il rientro è finalmente previsto il 31 marzo con ben quattro scali - confermano i genitori -. La cosa assurda è che l’organizzatore del viaggio ci ha detto che questa emergenza sanitaria non è contemplata dall’assicurazione".