Cologno, avviso di garanzia al sindaco e al segretario comunale

L'accusa è di falso in atto pubblico. Rocchi: "Procedure corrette"

Il sindaco Angelo Rocchi al secondo mandato

Il sindaco Angelo Rocchi al secondo mandato

Cologno Monzese (Milano), 19 gennaio 2021 – Un avviso di garanzia al sindaco Angelo Rocchi e alla segretaria comunale Maria Fazio. L’accusa è di falso in atto pubblico su una vicenda del 2016, legata a una delibera sulla riorganizzazione del personale, che causò in seguito una delle prime crisi della Giunta di centrodestra. All’epoca dei fatti tre assessori dichiararono pubblicamente non solo di essere contrari a quelle modifiche dell’assetto del municipio, ma di non aver neanche preso parte alla loro decisione, nonostante il documento riportasse un’approvazione all’unanimità. Poi i due esponenti di FdI Gianfranca Tesauro e Francesca Landillo rientrarono nell’esecutivo, mentre Pasquale Magro dell’UdC venne “licenziato”. La Guardia di Finanza, dopo un esposto del Pd, acquisì tutti gli atti, disconosciuti dai tre dissidenti.

“Ovviamente un’indagine a mio carico non mi fa piacere, ma sono tranquillo perché l’iter è stato corretto – replica il sindaco leghista Angelo Rocchi -. Nessuna contrarietà è mai stata messa a verbale, i tre assessori non uscirono dall’assemblea, abbiamo già trasmesso le memorie di vari testimoni. Senza contare che, pur con la loro contrarietà o astensione, la delibera sarebbe passata, quindi la loro posizione era ininfluente”. In un momento in cui ancora oggi Rocchi è in crisi con la sua maggioranza, sempre per nodi irrisolti con FdI, si aggiunge anche la tegola giudiziaria. “Una vicenda trita e ritrita, su un modello organizzativo del Comune che poi è stato superato perché rinnovato. Una vicenda che qualcuno ha voluto usare politicamente – continua il primo cittadino -. Abbiamo tanti progetti, oltre alle difficoltà di questo momento storico da fronteggiare: ci concentriamo su questo e auspichiamo che si faccia giustizia velocemente, accertando la nostra correttezza”.

Il capogruppo del Pd Giovanni Cocciro resta alla finestra. “La magistratura in Italia è molto lenta, ma poi arriva. Si tratta di un atto dovuto anche a garanzia di sindaco e segretario. Quell’episodio, se saranno confermate le accuse dei tre ex assessori, sarà molto grave – commenta il consigliere di opposizione -. Il punto non è se la riorganizzazione sarebbe passata lo stesso, con tre voti contrari, ma che tre esponenti dell’allora maggioranza abbiano detto che a quella riunione non avevano partecipato perché contrari. Un’accusa di falso, per un amministratore, è molto grave. Mi auguro si farà presto chiarezza. Non è la prima volta che il Pd denuncia una procedura amministrativa”.