Cittadinanza onoraria a Liliana Segre, il sindaco di Sesto: "Non ha legami con la città"

Roberto Di Stefano boccia la proposta del Movimento 5 Stelle: "Sarebbe svilente per lei perché è una strumentalizzazione politica"

Liliana Segre

Liliana Segre

Milano, 20 novembre 2019 - Non è passato in consiglio comunale a Sesto San Giovanni, martedì sera, l'ordine del giorno, presentato dal Movimento 5 Stelle, per avviare l'iter per la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Le motivazioni del sindaco Roberto Di Stefano, eletto con una maggioranza di centrodestra, sono che "Liliana Segre non ha a che fare con la storia della nostra città e darle la cittadinanza sarebbe svilente per lei perché è una strumentalizzazione politica". Una tesi in linea, quindi, con le altre amministrazioni di centrodestra - soprattutto della Lega - che hanno negato la cittadinanza onoraria alla senatrice sotto scorta, testimone della Shoah e sopravvissuta ai campi di concentramento. L'ultimo caso a Biella, con Ezio Greggio - che invece aveva ricevuto la cittadinanza - che l'ha rifiutata proprio per rispetto nei confronti della senatrice.

"Una proposta di questo tipo - ha spiegato Roberto Di Stefano - non può e non deve essere lanciata sul tavolo di discussione per motivi politico-emozionali, come provocazione, sminuendo il ruolo di Liliana Segre e svilendo il concetto stesso di cittadinanza onoraria. La senatrice Segre, come abbiamo appreso dai giornali, ha rifiutato la proposta della città di Napoli, nonostante il forte valore simbolico che questa questa città ricopre nella persecuzione agli ebrei, proprio perché non vuole essere oggetto di strumentalizzazioni da parte della politica". "Il 10 dicembre - ha proseguito il sindaco - parteciperò alla manifestazione che organizzerà l'Anci a Milano per dimostrare vicinanza alla senatrice Segre con un gesto concreto e non solo a parole: quel giorno mi auguro di incontrare quanti oggi si stracciano le vesti ma che mai si sono visti in occasione delle giornate che abbiamo organizzato per la prima volta a Sesto per condannare ogni forma di totalitarismo, come per esempio la giornata del Ricordo, la giornata per ricordare la caduta del muro di Berlino, la giornata di confronto con la Comunità Ebraica e la giornata del genocidio armeno".

A rendere nota la decisione del primo cittadino di sesto è stato il capogruppo M5S, Vincenzo Di Cristo: "La maggioranza ha bocciato compatta la manifestazione di intenti presentata dal sottoscritto anche a nome di tutta l'opposizione. Il sindaco ha detto che la manifestazione era fatta al solo scopo strumentale. E ovviamente i consiglieri di maggioranza hanno ubbidito compatti, quasi fossero bravi soldatini, compresi i rappresentanti dei "civici" ed alcuni ex o attuali CL". Sulla vicenda è intervenuto anche il Pd: "Asserire che Liliana Segre non ha alcun legame con Sesto San Giovanni è ridicolo. La senatrice è iscritta all'Aned associazione degli ex deportati attiva sul nostro territorio dagli anni Cinquanta e organizzatrice ogni anno di un partecipatissimo viaggio nei lager con la partecipazione dell'Istituzione e del labaro comunale insieme a molti istituti scolastici e cittadini. La nostra città è stata insignita orgogliosamente della Medaglia d'Oro alla Resistenza e che la Resistenza non abbia nulla a che fare con la deportazione e con la dittatura nazifascista che imprigionò la Senatrice a Auschwitz è un azzardo troppo ardito anche per il nostro sindaco. Per ultimo, Sesto San Giovanni sino ad ora è sempre stata solidale nei confronti di chiunque subisca discriminazione, aggressioni e insulti violenti. E questo ha molto a che fare con l'idea di di inclusione, di confronto e di pace che ha caratterizzato la nostra comunità cittadina". I dem ricordano anche che l'Istituto Cervi non ha più ricevuto il contributo annuale a sostegno delle sue attività perchè "estraneo alla storia della nostra città", mentre "Casapound ha ricevuto in affitto uno spazio". Di Stefano ha detto in Consiglio che "inviterà personalmente Liliana Segre a Sesto il 27 gennaio". Rispondono i dem: "A questo punto ci viene quasi da dire "senatrice, dovessero invitarla, lasci perdere. Il sindaco Roberto Di Stefano dice che qui lei è un'estranea"".