Vasca anti-piene del Seveso, Bresso non accetta la resa

Il sindaco: progetto in fase avanzata. Ma i comitati vogliono resistere ancora

I rappresentanti del Supercondominio in presidio

I rappresentanti del Supercondominio in presidio

Bresso (Milano), 7 ottobre 2018 - "La vasca di laminazione  si farà. L’iter del progetto è troppo avanzato per fermarlo": ha lasciato poche speranze, in sala consiliare, il sindaco di Bresso Simone Cairo ai tanti cittadini accorsi all’assemblea pubblica per discutere dei progetti alternativi all’invaso artificiale nel Parco Nord Milano. I quasi duemila residenti del Supercondominio di via Papa Giovanni XXIII, che si troveranno la vasca da 250mila metri cubici con le acque del Seveso sotto le loro finestre, e i Comitati "anti-vasca" non ci stanno: "Continueremo a combattere per difendere la nostra salute e il bosco nel parco".

Nei giorni scorsi, il primo cittadino ha incontrato Comune di Milano e Regione Lombardia; nessuna speranza di far cambiare loro idea: "Non c’è alcuna possibilità di ridiscutere il piano della vasca. – spiega Cairo – Non hanno voluto prendere in considerazione il nostro piano alternativo, che sposterebbe l’invaso lontano dalle case. Ostacoleremo ogni step ulteriore, a partire dal progetto esecutivo". Delusi e amareggiati sono i cittadini, che stanno combattendo da ormai tre anni contro il progetto; per Pierluigi Angiuoni: "Il Seveso è il terzo fiume più inquinato d’Europa. – dice Angiuoni – E con le sue acque sporche si vogliono riempire delle buche enormi; una di queste addirittura nel Parco Nord! Bisogna rendere pulite le acque; questa è la soluzione. Sono contrario a tutte le vasche". Non è da meno Roberto Romani, ingegnere idraulico di Cusano: "Nel mondo, sarebbe la prima volta che si risolverebbe il problema delle esondazioni con le vasche di laminazione. – prosegue Romani – Sono le aree golenali e i canali lungo l’intero corso del fiume le soluzioni più idonee da adottare. La vasca nel Parco Nord raccoglierebbe solo il 7% del volume totale del piano Aipo previsto. Da sola, a cosa servirebbe?".

Il  Supercondominio di via Papa Giovanni XXIII 37-43 continuerà ad agire per via legale: "Abbiamo due ricorsi in attesa di sentenza. – prosegue Rosa Iaquinandi, amministratrice del Supercondominio – Uno al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche e uno in Cassazione, come appello a quello bocciato lo scorso anno. Non ci fermeremo. Continueranno a combattere le 600 famiglie che abitano in questi palazzi". Due sono i Comitati sul piede di guerra. Il primo è il “No Vasca”, con Matilde Minella, che ieri ha anche protestato davant all’OxyGen: "Non ci arrenderemo. La ragione è dalla nostra parte. La vasca è uno sfregio. Ci sarà consumo di suolo nel Parco Nord. È incredibile: questa vasca è stata inserita nel piano Aipo per ultima eppure sarà realizzata per prima".

Il secondo è “Acque Pulite” con Arturo Calaminici: "Come è possibile accumulare acqua sporca in una vasca come questa nel Parco Nord? – conclude Calaminici - Il Seveso è inquinato e Regione Lombardia non muove un dito per risolvere la situazione. Ci battiamo per avere le acque pulite: solo quelle piovane vanno raccolte. Non quelle sporche. Tutto ciò si chiama invarianza idraulica".