Il caldo eccessivo mette a rischio la fertilità degli uomini

Il ruolo delle alte temperature nell'attivare il gene E2F1, responsabile anche del tumore ai testicoli. La ricerca dell'Università di Padova

Caldo (Foto di repertorio)

Caldo (Foto di repertorio)

Padova - Il caldo eccessivo mette a rischio la fertilità degli uomini. Un tema quanto mai attuale, in questi giorni, quello sollevato dall'Università di Padova, la cui ricerca completa sarà presentata a ottobre. Il lavoro è stato coordinato dal professor Carlo Foresta, andrologo già professore ordinario e ricercatore senior dell’Università di Padova, in collaborazione con Alberto Ferlin, direttore dell’unità operativa complessa di andrologia e medicina della riproduzione a Padova.

La ricerca ha dimostrato che il gene E2F1, deputato alla regolazione della divisione cellulare, è fortemente coinvolto nella produzione degli spermatozoi e che le alterazioni costitutive di questo gene portano a una maggiore predisposizione all’infertilità, all’anomala discesa del testicolo alla nascita (criptorchidismo) e al tumore del testicolo. Studi sperimentali condotti dal gruppo di ricerca dell’Università di Padova hanno dimostrato che l’espressione di questo gene viene fortemente attivata dall’aumento della temperatura. Il normale funzionamento del testicolo e i meccanismi che regolano la produzione di spermatozoi sono infatti fortemente sensibili agli aumenti della temperatura e frequentemente l’infertilità maschile è riscontrata in situazioni che determinano l’aumento di temperatura dei testicoli, collocati nello scroto che ha una temperatura media inferiore di due gradi centigradi rispetto al resto del corpo.

È stato infatti riscontrato che la produzione di sperma si riduce all’innalzarsi della temperatura, tanto che fu dimostrato che nel 2015 negli Stati Uniti successivamente ad una ondata di calore ci fu un decremento delle nascite del 2,6% (107.000 bambini in meno). Già 27 gradi di temperatura media nelle 24 ore possono causare danni alla produzione spermatica. I ricercatori di Padova hanno documentato che negli spermatozoi di pazienti che registrano l’aumento di temperatura dei testicoli (a causa di varicocele, obesità, esposizione lavorativa a fonti di calore o persino nelle saune), l’attività del gene E2F1 è fortemente aumentata, potendosi quindi considerare come uno dei meccanismi che hanno determinato l’infertilità. Questa ipotesi è rafforzata dalla presenza di infertilità nelle condizioni in cui geneticamente è presente una alterazione di E2F1, che comporta un aumento della sua attività.

Questo studio di genetica è stato condotto su 174 infertili. Per verificare il ruolo delle anomalie di E2F1 nello sviluppo del tumore del testicolo, i ricercatori hanno studiato 261 casi di giovani affetti da questa patologia, ed hanno documentato che le alterazioni di questo gene, che ne determinano una aumentata attività, sono più frequenti nei soggetti affetti da tumore testicolare. Da questi risultati emerge chiaramente che il gene E2F1 è fortemente coinvolto nei meccanismi che regolano il normale funzionamento del testicolo e una alterazione della sua funzione può manifestarsi con diversi gradi di danno testicolare che vanno dall’infertilità al criptorchidismo fino al tumore del testicolo.