Pero, no al compostaggio rifiuti: Milano non può invaderci

Comitati contrari a un impianto vicino al Silla 2

L'impianto Silla 2

L'impianto Silla 2

Pero (Milano), 8 marzo 2017 - «Un nuovo grande impianto di compostaggio dei rifiuti dietro a Silla 2? No grazie, noi non lo vogliamo». Dopo la presa di posizione negativa e preoccupata del Comune di Pero - il sindaco Maria Rosa Belotti aveva scritto una lettera al Comune di Milano e ad A2A per manifestare il proprio dissenso e chiedere un confronto - e delle opposizioni, ora sono i comitati cittadini, Gruppo Salute Pero, Comitato Pero Ovest, Comitato Infindelafera e Comitato Copernico, a dire no all’ipotesi che venga realizzato un nuovo impianto per lo smaltimento di circa 130.000 tonnellate l’anno di rifiuti organici a Figino, accanto al termovalorizzatore.

L’impianto progettato da A2A e dal Comune di Milano andrebbe a distruggere un’area di 40.000 metri quadrati che ora è quasi tutta agricola, in parte all’interno del Parco Agricolo Sud Milano, più vicina a Pero che a Milano. Per rendere nota la contrarietà al progetto e informare i cittadini su quello che sta accadendo i Comitati hanno distribuito “porta a porta” il loro giornalino e avviato una campagna di sensibilizzazione tra i cittadini. Obiettivo: far sentire la voce del territorio a chi deve decidere su questo progetto.

«Ne abbiamo già abbastanza, sappiamo cosa succede, odori e puzze per chi vive accanto - commenta Pierino Zanisi dei comitati cittadini -. Era già successo dodici anni fa, Amsa aveva a Muggiano un impianto di compostaggio che cominciò a emettere in continuazione odori sgradevoli. La rivolta degli abitanti ne impose la chiusura. E se toccasse a noi di Pero, cosa faremmo?».

I Comitati da decenni in prima linea per difendere il territorio, ricordano le battaglia fatte e aggiungono: «Ora abbiamo parchi e piste ciclabili, barriere lungo l’autostrada, insomma siamo riusciti ad avere un territorio più vivibile e invece arriva un assessore del comune di Milano che ci annuncia di voler mettere in questo territorio un compostaggio industriale», conclude Zanisi.

Nel volantino di protesta invitano il Comune di Milano a trovare altre soluzioni e contestano il metodo utilizzato già in passato, cioè quello secondo il quale Milano decide e gli altri si arrangiano. «Quella è una logica vecchia, che per anni hanno spostato nelle periferie le cose poco gradevoli, oggi con la Città Metropolitana, Milano è solo uno dei Comuni e non può decidere di costruire, praticamente in casa degli altri, tutto ciò che vuole», dichiara Luciano Santambrogio.