Novate, due simboli per una piazza

Inaugurata la nuova piazza della Chiesa con la statua di oche e asparagi

La nuova piazza della Chiesa con la scultura

La nuova piazza della Chiesa con la scultura

Novate Milanese (Milano), 7 gennaio 2019 - Inaugurata ieri mattina la nuova piazza della Chiesa. Scoperta la scultura dedicata a due oche e un piatto di asparagi, simboli di Novate. La scultura in bronzo costituisce il completamento della recente riqualificazione di piazza della Chiesa, inserita in un più ampio intervento che ha riguardato l’intero centro storico.

«L’installazione, frutto del lavoro della Fonderia artistica Cubro, per la prima volta ha conferito un tocco artistico alla piazza principale del paese, con una scultura che con la propria bellezza rende anche omaggio a due simboli della cultura e della tradizione della comunità», ha spiegato il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Daniela Maldini. Il lavoro completa le opere effettuate in via Madonnina e Garibaldi. In entrambi i casi sono stati tolti i parcheggi a lato della strada lasciando posto a grandi marciapiedi pedonali. Lo stesso nella parte di via Repubblica che congiunge via Garibaldi alla piazza della Chiesa, dove sono stati piantati anche degli alberi.

Alla cerimonia erano presenti molti cittadini: un gesto di partecipazione, di curiosità e attaccamento verso il paese. «Quanti ricordi. Ero bambina negli anni ‘50 e le corti novatesi erano piene di oche. Nel pomeriggio i miei ed altri genitori mandavano in giro noi bambini con le oche per farle camminare un po’ e noi passavamo sempre da questa piazza», ricorda Graziella Cozzi.

«La presentazione della scultura ha permesso a tutti i novatesi di venire a conoscenza della storia del paese. È stato un bel momento di aggregazione e condivisione – racconta Irene Castelletti – L’importante ora è che non ci siano atti vandalici».

«Una bellissima iniziativa. Oltre alla scultura, sono state installate due panchine e degli alberi. Ora gli anziani e non solo hanno un posto dove camminare e riposarsi all’ombra. Speriamo che il senso civico prevalga e che non venga rotto nulla», spiega Pier Livio. Infine c’è chi commenta anche il restyling del centro. «Un lavoro esteticamente molto curato e fatto bene. Mi piace l’idea della scultura dedicata alla tradizione novatese», conclude Nadia Signori. All’inaugurazione ha partecipato anche il Coro Seduto di Novate ha intonato un paio di Gospel.

La storia delle oche risale al Capitolare che, per garantire autosostentamento e un buon vitto nelle “ville”, imponeva ai contadini di allevare nelle cascine un numero di polli non inferiore a 100 e un numero di oche non inferiore a 30. L’oca arrostita piaceva a Carlo Magno, come gli asparagi a Giulio Cesare. Carlo Magno invitava a allevare oche e polli nei pressi dei mulini in base alla resa del mulino e alle possibilità dei fattori. La strada romana della Bovisasca era prospera d’acqua, di allevamenti di bestiame, di fontanili e mulini. Anche le viti e i depositi di vino circondavano le “ville”.