Garbagnate, profanata la chiesa abbandonata: l'ombra dei satanisti

Incursione sacrilega nell’ex ospedale. "Gesto squallido di disperati"

L'altare devastato

L'altare devastato

Garbagnate Milanese (Milano), 7 giugno 2018 - Profanata la chiesa del Santa Corona a Garbagnate Milanese. L’altare della Madonna oltraggiato da scritte ingiuriose, il marmo dell’altare spaccato, bestemmie scritte sui pavimenti, inquietanti croci capovolte disegnate in rosso sangue sui muri. Sono i resti di una messa nera o di qualche rito satanico compiuto nella chiesa abbandonata nel 2015 a seguito della dismissione del vecchio ospedale. O forse i segni di vandali sacrileghi. Rubate le formelle in bronzo, sparite anche le porticine dei tabernacoli. Dell’accaduto sono state informate Curia e Sovrintendenza. Ma anche il prefetto e il sindaco Beppe Sala dato che tutto il complesso è proprietà del Comune di Milano. E mentre in molti reclamano da tempo sull’intera area più controlli delle forze dell’ordine, che venga avviato un piano di riqualificazione, il sindaco di Garbagnate Milanese firma un’ordinanza per imporre al collega del capoluogo di mettere in sicurezza l’intera area dismessa su cui sorgeva l’Azienda Ospedaliera Salvini Ospedale Santa Corona in via Forlanini 121.

Nell'ordinanza si legge di "numerose intrusioni da parte di clochard, furti, soprattutto di rame, continui atti vandalici", della presenza di persone che girano video "autodefinitesi ricercatori di fenomeni paranormali", di adolescenti che si scattano selfie estremi, piazza di spaccio e di prostituzione. Dei riti satanici si è, invece, parlato solo in presenza dal prefetto milanese Luciana Lamorgese che sulla questione lunedì ha convocato i due primi cittadini. Sicurezza e nuove destinazioni d’uso dell’ex nosocomio i nodi sul piatto. Un punto mette tutti d’accordo: per fare passi avanti sarà necessario secondo i due sindaci far sedere attorno a un tavolo anche Regione Lombardia. Intanto Barletta fermo sulle sue posizioni lascia l’ordinanza aperta sul suo albo pretorio. A scoprire l’accaduto un passante.

«È stato un caso, passando hanno visto la porta scardinata, sono entrati a guardare e davanti ai loro occhi si sono trovati davanti una scena raccapricciante, quando mi hanno mostrato le foto ho subito pensato a un gesto squallido, di qualche drogato". Don Claudio Galimberti, parroco di Garbagnate Milanese, racconta con sdegno i fatti. "Si tratta di una chiesa monumentale in grado di accogliere 1.200 fedeli, una chiesa consacrata, dove si è celebrato messa fino all’ultimo giorno. A guardarla oggi così ridotta sembra un rudere, la sensazione è quella di essere davanti a quel che resta dopo un bombardamento", dice il sacerdote. Per sollevare il marmo dell’altare, più di due quintali di peso, ci saranno volute diverse persone, potrebbe trattarsi di gesto riferibile al "satanismo acido", non una corrente satanica vera e propria, più un fenomeno legato all’uso di droghe sintetiche. "Spero che all’interno della comunità si guardi a quanto accaduto con attenzione, riflettendo su chi c’è davvero in mezzo a noi. Spero che ora si agisca, anche murando le porte se necessario. Come prete soffro molto pensando a quante persone si sono inginocchiate davanti all’altare della Madonna profanata e le hanno dedicato lacrime e preghiere".