Febbre del Nilo, test conferma le ipotesi: grave un 74enne di Pregnana

L'uomo è ricoverato a Legnano

Il virus chiamato “Febbre del Nilo” è causato dalla puntura della zanzara Culex

Il virus chiamato “Febbre del Nilo” è causato dalla puntura della zanzara Culex

Pregnana Milanese, 24 agosto 2018 - La conferma è arrivata in reparto nelle prime ore di ieri mattina. Nat test: positivo. L’uomo di 74 anni, di Pregnana Milanese ricoverato all’ospedale di Legnano ha contratto il Nile Virus. Trasmesso dalla zanzara Culex, la zanzara comune, il virus si sta diffondendo sempre più nel Nord Italia. In paese, a Pregnana Milanese, lo conoscono in molti e tutti in queste ore fanno il tifo per lui, nessuno vuol credere che stia lottando per la vita dopo essere stato punto da una zanzara. Le condizione dell’uomo, che ha sviluppato un’encefalite, sono tenute sotto stretta osservazione dall’équipe sanitaria e restano gravi. Lunedì notte si era presentato al pronto soccorso dell’ospedale legnanese di via Papa Giovanni con gravi difficoltà respiratorie e il suo stato è peggiorato rapidamente nelle corso delle ore. I medici gli hanno praticato una tracheotomia per consentirgli di respirare, poi lo hanno ricoverato nel reparto infettivi sono continua osservazione. Stabilizzato, solo nei prossimi giorni si potranno eseguire tutti gli accertamenti neurologici del caso.

Migliorano invece le condizioni del rhodense di 54 anni, ricoverato nel Nuovo ospedale delle Apuane a Marina di Massa dopo che nella casa di vacanza si era accorto di avere problemi visivi a un occhio e aveva deciso di andare al pronto soccorso. Inizialmente non aveva febbre, ma le sue condizioni sono peggiorate in fretta e anche per lui il virus è stato confermato come causa dell’encefalite che lo ha colpito. La prognosi per lui sarà sciolta oggi, termine del trattamento antibiotico a cui è stato sottoposto per 20 giorni. I Comuni di Rho e Pregnana intanto hanno avviato la macchina della prevenzione e attueranno piani intensificati di disinfestazione. Va subito chiarito che non sono a rischio le donazioni di sangue, anzi in qualche caso proprio dalle analisi sul sangue donato si è potuta individuare la presenza del virus e intervenire con celerità. Sulla pagina Facebook dell’Avis di Garbagnate è possibile tenersi informati e restare aggiornati con i bollettini diramati dal Centro Nazionale Sangue (Cns) che via via estendono alle province (in ordine di aggiornamento degli ultimi giorni) di Varese, Asti, Bergamo e Biella le misure di prevenzione della diffusione del West Nile Virus. Anche i residenti nelle province indicate potranno continuare a donare regolarmente e saranno sottoposti al test Nat. In alternativa al test c’è la sospensione per 28 giorni: «A tale proposito, il Consiglio nazionale della sanità raccomanda l’utilizzo del test Wnv Nat quale alternativa al provvedimento di sospensione temporanea al fine di garantire l’autosufficienza di emocomponenti nel periodo estivo».