MONICA GUERCI
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Rho, solidarietà dopo l’attentato al concessionario

Molotov contro la Maticar. Il titolare: "Al lavoro anche i miei amici"

Il titolare Luca Rizza con una delle auto danneggiate dalle molotov

Rho (Milano), 23 agosto 2019 - Gli amici più cari si sono offerti di dargli una mano anche rinunciando a qualche giorno di ferie. Grandi pulizie alla Maticar di via Magenta a Rho, dove da lunedì si lavora per ripulire i muri della concessionaria anneriti dalle fiamme provocate da due molotov lanciate dal cavalcavia. «Chi ha portato il trappetello, chi l’idropulitrice. Amici che danno forza e coraggio con la loro presenza», dice Luca Rizza, il titolare della concessionaria che ieri ha ripreso dall’alto i lavori di sistemazione in corso, dallo stesso punto da cui sono stati lanciati i due ordigni incendiari. «Molte piastrelle sono da sostituire, si comincia a vedere nel dettaglio il danno e sale la conta delle spese da affrontare insieme a una grande rabbia. E cominci a farti anche qualche domanda: lo faranno ancora? Sono a rischio? Darò fastidio a qualcuno? Insieme agli inquirenti siamo andati a scavare a 360 gradi nel mio passato per capire se ho fatto un torto, chi può avercela con me. Stanno valutando tutte le piste».

La storia è nota: mercoledì 7 agosto, poco dopo le 21.30, due molotov sono state lanciate dal ponte e hanno colpito la concessionaria aperta 20 giorni prima. Siamo nella zona industriale di Rho: i poliziotti del commissariato di Rho-Pero acquisiscono le immagini delle telecamere a circuito chiuso che non mostrano i volti di chi ha lanciato gli ordigni, ma solo il punto da cui si sono appostati. A denunciare il fatto al commissariato è stato lo stesso Rizza che afferma di non aver ricevuto nessuna minaccia, ma di aver trovato la fiancata della sua auto rigata il giorno prima dell’attentato incendiario. Qualcuno vi aveva inciso la scritta “Amico degli sbirri”. Le fiamme hanno distrutto tre auto e provocato danni anche al capannone.

Pattuglie dei carabinieri e della polizia passano costantemente nella zona dopo quel giorno. «Il danno economico l’ho subito, oltre a quello morale, non ho paura e provo tanto amarezza. Per fortuna ci sono gli amici e anche qualche bel gesto: ieri è arrivato anche un cliente, il primo dopo il fatto. Mi ha detto: “Ho letto la sua storia e sono venuto fin qui per comprare l’auto e sostenere il suo coraggio”». L’attività non si ferma. «Vado avanti, lavorerò il doppio con gli occhi ben aperti perché non sai mai quello che ti può succedere. Le indagini proseguono e tutti vogliamo sapere».

Rizza, 56 anni, un passato da imprenditore, sempre nel ramo della vendita di auto, è stato socio di Gianluca Calì, imprenditore che si è ribellato al racket della mafia a Palermo e oggi presidente dell’ Anvu Associazione nazionale Antiracket. Vicinanza gli arriva anche dai palazzi della politica: alla Maticar nei giorni successivi all’intimidazione è arrivato il consigliere regionale Gian Marco Senna della Lega, mentre la prossima settimana sarà in via Magenta il consigliere milanese del Pd David Gentili, in prima linea sul fronte antimafia.