Scuola e Dad: "Subito aiuti alle famiglie"

Il ministro dell'Istruzione Bianchi: non saranno lasciate sole: Le nuove tecnologie? Una risorsa

Il ministro Patrizio Bianchi

Il ministro Patrizio Bianchi

Roma - I ragazzi ancora costretti lontani da scuola per l'incubo pandemia e il nodo cattedre. Il neo ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ha fatto il punto sulle esigenze e le difficoltà del mondo della scuola in questo (lungo) periodo di  emergenza i ntervenendo su Radio 1 Rai. "La scuola non è solo importante, è il cuore e il battito della comunità. Io sono qui. Per anni la scuola è stata quasi considerata un mondo a parte, oggi ne stiamo parlando tutti, tutti ci rendiamo conto della sua importanza. Ci siamo trovati difronte ad un evento non prevedibile. Di fronte a questa che, spero, sia l'ultima battaglia dobbiamo essere uniti".

"La scuola è presenza - ha sottolineato - un adulto si assume l'onere di guidare la formazione di una persona, ma in questo anno difficilissimo tutti i nostri insegnanti hanno lavorato in situazioni difficilissime, molto complesse e non hanno abbandonato nessuno. Questo è un patrimonio che non può essere disperso, cancellato con una riga. Bisogna arrivare a un uso più consapevole anche della Dad. Si torna in presenza anche facendo tesoro delle esperienze. Ci sarà l'uso che facciamo anche adesso delle nuove tecnologie. Non bisogna fare guerre di religione, ma usare gli strumenti che abbiamo".  Sul nodo delle cattedere e degli insegnanti da stabilizzare Bianchi ha assicurato che chi ha fatto il concorso straordinario sarà in cattedra già prima dell'1 settembre.

Scuole chiuse a tempo indeterminato? Dipendera dalla pandemia, ma intanto si pensa di correre ai ripari.   "Gli studenti hanno perso in socialità, quindi bisognerà  fare dei percorsi di orientamento e sostegno della singola persona. Ma non significa stare seduti tutti al banco fino al 30 giugno. Si tratta di fare percorsi individuali. C'e' tutto il tempo di verificare quali sono i contenuti che i nostri ragazzi hanno perduto. Abbiamo già lanciato le prove invalsi, che sono andate benissimo. Solo ieri sono state fatte 17mila valutazioni. Abbiamo il polso della situazione generale, ma la valutazione spetta agli insegnanti, che sono già al lavoro su questo".

Ma ora il vero vulnus è la Dad e lo stato di difficoltà che incontrano molte famiglie che hanno i figli a casa da scuola e con in pèiù l'onere di strumenti utili alle lezioni da remoto. "Abbiamo posto il tema col ministro della famiglia Bonetti. Siamo in emergenza, bisogna far passare l'ondata di piena senza lasciare sole le famiglie. Io spero subito, quanto meno il prima possibile arriveranno gli aiuti alle famiglie".

E il ritorno in classe? "A scuola si sono prese e si stanno prendendo tutte le misure per la sicurezza - ha detto il ministro  ma la scuola mette in movimento una città, una comunità e questo coinvolge il sistema dei trasporti, l'intero sistema urbano. Questo Dpcm insiste molto su questo, in zona rossa c'è pericolo per tutti, con le varianti anche per i bambini. E nelle zone arancioni le regole sono molto stringenti, non sono regole discrezionali".