
Milano, alla serata del 4 maggio c’era anche Meloni
L’urlo "Palestina libera" dalla prima galleria della Scala. Uno striscione mai srotolato per l’intervento della polizia. Ora il licenziamento. Provvedimento reso noto ieri dal sindacato Cub, che ha generato polemiche e prese di posizione. Ripartiamo dalla sera del 4 maggio: al Piermarini è in programma un concerto organizzato dall’Asian development bank e dal Ministero dell’Economia. Nel Palco reale siedono Giorgia Meloni, il ministro Giancarlo Giorgetti e il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta.
In quei secondi, una ventenne universitaria – assunta come maschera con la formula del contratto rinnovabile di anno in anno (se lo studente lavoratore under 24 dimostra di essere in regola con gli esami) – grida Palestina libera: in sala, lo slogan si percepisce appena, visto che gli agenti della Digos, dislocati in vari punti della Scala per monitorare un evento che vede la partecipazione della presidente del Consiglio, bloccano subito la ragazza. Lo striscione pro Gaza non verrà esposto. Ora si scopre che la protesta solitaria ha lasciato strascichi: la studentessa è stata licenziata "per non aver rispettato gli obblighi relativi alla mansione" (si sarebbe spostata senza autorizzazione dalla seconda galleria a cui era stata assegnata) e per non aver contribuito a far rispettare l’ordine in teatro. "È arrivato il verdetto ghigliottina della direzione – denuncia la Cub –. Metteremo in campo tutte le azioni sindacali per difendere questa coraggiosa ragazza".
Dal Piermarini fanno sapere di non voler fare marcia indietro sul provvedimento, ma di avere intenzione di studiare un’iniziativa per prendere posizione sulla Palestina. In risposta a una lettera della Cgil, che ha chiesto di esporre la scritta "Cessate il fuoco, fermate i massacri" prima di due spettacoli di giugno, il sovrintendente Fortunato Ortombina ha replicato: "Pur sentendoci rappresentati dalla partecipazione del Comune all’iniziativa ‘50mila sudari per Gaza’ promossa dal sindaco il 24 maggio, condividiamo lo sgomento per l’emergenza umanitaria in corso e concordiamo sull’opportunità di ulteriori iniziative pubbliche di sensibilizzazione che potrebbero aver luogo nelle date da voi suggerite".
Il sindaco Sala ha detto che parlerà con Ortombina del licenziamento: "Voglio capire le ragioni". "Mi pare un provvedimento assolutamente spropositato. Vogliamo vederci chiaro e comprendere esattamente la reale dinamica dei fatti", ha affermato il capogruppo del Pd in Regione, Pierfrancesco Majorino. Attacchi da M5s e Avs: "Il Paese che sta perdendo la libertà di espressione".
Nicola Palma