Governo Draghi, Cinque Stelle verso l'astensione

Attesa per la posizione ufficiale dei pentastellati. Berlusconi, arrivato in jet, conferma il sì. Unico no finora da Fdi. La riserva sciolta mercoledì o giovedì poi la squadra

Silvio Berlusconi e Anna Bernini

Silvio Berlusconi e Anna Bernini

Roma, 9 febbraio 2021 - Con l'uscita della delegazione dei Cinque Stelle si è concluso anche il secondo round i consultazioni per il presidente incaricato Mario Draghi, arrivato puntuale alle 11 a Montecitorio. Anche Silvio Berlusconi è arrivato a Roma, a bordo del jet privato atterrato nella capitale, per partecipare nel pomeriggio, con la delegazione Fi, alle consultazioni del presidente del Consiglio incaricato. La cronaca della giornata.

17.55 - Al via alla Camera l'incontro tra la delegazione M5S e il premier incaricato Mario Draghi ha chiuso il prim o giorno di consultazioni. Presente anche il garante del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, che prima delle consultazioni ha riunito i vertici dei gruppi parlamentari e lo staff della comunicazione per fare il punto.  

17.40 - "E' stato un incontro molto interessante. Non abbiamo parlato di ministeri, ma di cose concrete. Abbiamo parlato di Europa, in cui vogliamo vedere l'Italia protagonista. Siamo concordi sul no all'autorità, ai patti di stabilità. Abbiamo chiesto una gestione dei fenomeni migratori che oreveda la buona gestione dei confini e il contrasto degli esseri umani. Nelle prossime ore condividerò tutto questo con i parlamentari della Lega. Un conto era condividere gli aiuti europei con il governo Conte, un conto è essere protagonisti di questa gestione. Il che ci dà fiducia. Nessun dubbio sulle alleanze internazionali". Queste le dichiarazioni di Matteo Salvini dopo l'incontro con Draghi.  "Ora riaprire i cantieri, in un governo che pensa alla crscita felice. Ogni miliardo di euro in edilizia sono 15mila posti di lavoro, possiamo crearne un milione, facendo ripartire 700 cantieri. Mi fa piacere che il professor Draghi abbia citato come esempio il modello Genova, con burocrazia zero e massima efficienza. L'ambiente? Strettamente collegato allo sviluppo, senza ideologie". Infine la Salute: "Se qualcosa non va, come pensiamo noi, lo correggeremo insieme. E mi piacerebbe che tornasse in vita un ministero per le disabilità". La scuola? "Stabilizzare almeno 120mila insegnanti precari per ripartire a settembre come si deve. E non dimentichiamo il popolo degli università: basta didattica a distanza". Il fisco? "Occorrerà mettere mano alle cartelle esattoriali, ripetendo la pace fiscale. Nessuna nuova tassa".

17.20 - Alla vigilia dell'incontro con le parti sociali, previsto per domani, alle forze politiche, oltre ad indicare la necessità di lavorare sul tema dell'occupazione, il premier incaricato Mario Draghi ha spiegato in questo secondo giro di consultazioni che bisogna puntare sulla riduzione delle tasse sul lavoro.

17.10 - Ricardo Merlo, sottosegretario agli Esteri, prevede di restare al suo posto al governo "per ancora 48 ore credo, fino a giovedì o al massimo venerdì''.Governo Draghi quasi pronto, insomma. In mattinata Merlo ha trovato Draghi "tranquillo e convinto di quello che vuole fare. Ci ha spiegato che intende fare la riforma della giustizia, soprattutto civile ma credo non solo, quella del Fisco e della Pubblica amministrazione".

17.00 - Iniziato L'incontro tra il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi e la delegazione della Lega guidata dal segretario Matteo Salvini

16.40 - "Confermiamo il pieno sostegno di Forza Italia al premier Draghi. faremo la nostra parte con lealtà e spirito costruttivo. La gravità della situazione impine di mettere da parte tattiche, calcoli elettorali e strategie, per anteporre a tutto l'interesse dell'Italia". Parole di Silvio Berlusconi, con voce affaticata, dopo avere incontrato Draghi insieme aila delegazione di Forza Italia composta da Antonio Tajani, Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini.  ''Quello che nasce è un governo che si fonda sull'unità del Paese e delle forze politiche senza preclusione alcuna'. Draghi ha poi ringraziato Berlusconi: "Grazie di essere venuto".

16.36 - Il fondatore e garante nazionale del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, è giunto alla Camera, dove la delegazione del Movimento 5 stelle sarà l’ultima a incontrare il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, nel quadro delle consultazioni per la formazione del nuovo governo. Le fonti del M5S per ora non confermano la sua presenza anche all’incontro di oggi ma Grillo ha già preso parte come capodelegazione al primo incontro con Draghi, sabato scorso.

16.25 - ''Vogliamo rappresentare l'Italia dei Comuni, dei territori e dei sindaci che erano stati incredibilmente esclusi dai ragionamenti sull'utilizzo dei fondi europei". così Matteo Salvini, che si è collegato via zoom, con diversi sindaci, prima delle consultazioni col presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi.

16.20 - Grillini ancora in bilico, in attesa del voto su Rousseau: "Ascolteremo Draghi con attenzione e senza pregiudizi, cercando di raccogliere ogni elemento utile per formarci un’opinione chiara e consapevole, basata su cose concrete, che ci consenta di comprendere se davvero il Movimento può prendere parte in modo incisivo a un nuovo governo”. Così il M5S in un post su Facebook poco prima della nuova consultazione con il premier incaricato in vista della formazione del nuovo governo

15.50 -  Si è concluso il colloquio con i Gruppi del Partito Democratico di Camera e Senato, la cui delegazione è composta da Nicola Zingaretti, Andrea Orlando, Valentina Cuppi, Graziano Delrio e Andrea Marcucci. Pieno appoggio dei Dem e piena fiducia al temtativo di Draghi: “'Siamo molto soddisfatti dei contenuti delle linee guida sulle quali il professor Draghi sta lavorando e che ci ha illustrato: abbiamo apprezzato l'approccio culturale e strategico sul quale sta lavorando..Abbiamo consegnato il contenuto con i nostri suggerimenti - ha detto Zingaretti - Abbiamo molto apprezzato la collocazione europeista del governo, in piena linea con i nostri valori e le nostre prospettive,vero istituzioni continentali ancora più forti.Pereftta sintonia anche sul tema del lavoro, da creare attraverso investimenti l’uso l’uso del Recovery. I focus sui giovani e le donne, la crisi pandemica, la scuola, gli ammortizzatori sociali,la riforma fiscale progressiva, ci trovano in perfetta sintonia sull’agenda politica“. 

15.30 - Astensione o voto contrario al governo Draghi per Fratelli d'Italia?  "Aspettiamo il quadro completo: squadra di governo, programma articolato''. Così Giorgia Meloni al termine delle consultazioni con Mario Draghi risponde a chi le chiede se Fdi si asterrà sulla fiducia al governo. Poi un messaggio agli alleati: Il centrodestra ''rimane una coalizione che lavora per andare al governo insieme. Si è diviso ma poi si è ricostruito. Alle amministrative ci presenteremo insieme, non ho intenzione di polemizzare con gli alleati, spero che anche loro non lo facciano, siamo convinti delle scelte che abbiamo fatto".

14.50 - Mario Draghi pensa a “un sistema fiscale improntato alla progressività e questo esclude la flat tax, ce ne dispiace”. Lo ha detto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, al termine delle consultazioni. Draghi “ci ha parlato della riforma del fisco, abbiamo fatto anche qui le nostre proposte. Le informazione che abbiamo di questa cornice del prossimo governo, è che il premier Draghi immagina che le tasse non aumenteranno: è una buona notizia.  Abbiamo chiesto di investire sul lavoro e abbiamo portato la proposta del “più assumi e meno paghi”. Mario Draghi, ha concluso Meloni, "potrebbe scoprire che all'opposizione ci sia qualcuno di più leale della maggioranza che già litiga". 

14.20 -  "Abbiamo presentato un dossier sulle anomalie della gestione commissariale di Arcuri. Draghi è molto attento sul tema dei vaccini, anche noi". È durato quasi un’ora, il piu’ lungo della mattinata, il colloquio della delegazione di Fratelli d’Italia, guidata da Giorgia Meloni con il premier incaricato Mario Draghi. Alle delegazioni nella mattinata erano stati dati 30 minuti per ciascun gruppo come da calendario delle consultazioni. La componente Fdi di Camera e Senato era entrata nello studio dove riceve Draghi alle 13.15.Presenti anche i capigruppo di Camera e Senato, Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani. Meloni, che ha definito l'incontro comunque "interessante sui temi e i contenuti", non intende però votare la fiducia a un eventuale governo Draghi.  «È stato un incontro basato sui contenuti, ci limitiamo a un confronto franco su questo. Non mi aspettavo che Draghi potesse leggere le nostre proposte ieri notte, ma la nostra posizione è immutata. Non voteremo la fiducia ma faremo opposizione responsabile e patriottica».

14.10 - Nuova presa di posizione sul governo Draghi, questa volta favorevole, dal M5S: "Mi auguro che" su Rousseau "non ci sia un quesito semplicistico: Draghi si' o no? Mi auguro si spieghi cosa voglia dire restare fuori dal gioco in questa fase, quando c'e' da gestire il Recovery Fund. Restarne fuori sarebbe un peccato, un errore". Lo dice Sergio Battelli (M5S), presidente della commissione Politiche Ue della Camera

13.45 - Draghi ha iniziato l'incontro cn la delegazione di Fratelli d'Italia, guidata da Giorgia Meloni. E' di fatto l'unico interlocutore che, fino a questo momento, ha dichiarato di non voler appoggiare il nuovo governo pronto a nascere questa settimana. Intanto Silvio Berlusconi ha riunito i suoi nella propria villa sulla via Appia a Roma. è la prima volta che si reca nella dimora che fu di Franco Zeffirelli.

13.15 - Scontata la posizione di Italia Viva: “Abbiamo garantito il totale sostegno di Italia viva a questo impianto e alle scelte che il presidente vorrà portare avanti”. Lo ha detto Teresa Bellanova, di Italia viva, dopo le consultazioni. Con Teresa Bellanova c’erano Davide Faraone e Maria Elena Boschi ma non Matteo Renzi. Renzi, che pure ha partecipato al colloquio, non si è presentato nella sala della Regina. “Se i tre cardini principali di Draghi, europeismo, atlantismo, sostenibilità ambientale, attenzione alla vita di uomini e donne e al divario del Sud, - ha concluso l'ex ministra - questo è un programma che ci vede assolutamente convinti nel sostenerlo”.

13.05 - "Partecipiamo alle consultazioni, abbiamo rispetto delle Istituzioni, perseguiamo il bene del Paese ma dobbiamo avere ed osservare alcuni limiti per ragioni di responsabilita'. Il M5S non puo' accettare di condividere il governo con Lega e, ancora di piu', con Silvio Berlusconi", dice a sorpresa la senatrice M5s Barbara Lezzi 

Ore 12.35 - “Abbiamo riconfermato al presidente incaricato la nostra disponibilità ad accogliere l’appello del Presidente Mattarella a proseguire l’interlocuzione nei modi e nelle forme che lui riterra’”. Cosi’ il capogruppo di Leu alla Camera, Federico Fornaro, al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, nell’ambito della seconda tornata delle consultazioni. “Le grandi opere vanno giudicate e fatte per capire le ricadute occupazionali e ambientali. Draghi ha fatto questo esempio, e la valutazione ambientale dell’impatto delle opere mi è sembrata fondamentale per il presidente Draghi” ha aggiunto Loredana De Petris, di Leu. Ma il partito ribadisce: niente tecnici, solo governo politico

Ore 12 - Al governo Draghi sarà necessario un orizzonte di legislatura? “Sì, si è parlato di tre riforme sostanziali che riguardano fisco, pubblica amministrazione e giustizia civile a cui si aggiunge NextGeneratioEU. Se questo dobbiamo fare due anni sono pochi, bisognerà correre”. Lo ha detto Emma Bonino, senatrice di +Europa, all`indomani del secondo giro di consultazioni.  “Condividiamo gli obiettivi di Draghi”. Lo ha aggiunto Ricardo Merlo, del Maie, al termine delle consultazioni con il premier incaricato. E semore dal Maie, il senatore Gregorio De Falco ha attaccato la Lega: “Quando in corso di navigazione ci si accorge di aver sbagliato qualcosa deve attuare il cosiddetto rifasamento per rientrare nelle norme. L’approccio della Lega finora sui migranti era illegale”

Secondo fonti della Lega, nelle consultazioni previste con il premier incaricato il segretario leghista Matteo Salvini «non intende parlare di ruoli o ministeri, ma di progetti concreti. In queste ora sta definendo il dossier con le proposte della Lega su lavoro, fisco, infrastrutture, scuola, giustizia». All’incontro parteciperanno anche i capigruppo della Lega, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, rispettivamente di Senato e Camera. La Lega aggiunge che Salvini è soddisfatto per i sondaggi che «testimoniano la crescita del partito».

Ore 11 - Iniziato con il gruppo Europeisti - MAIE- Centro Democratico del Senato  il secondo giro di consultazioni del presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. Della delegazione del gruppo nato di recente per sostenere un eventuale Conte ter fanno parte Riccardo Antonio Merlo, Andrea Causin e Gregorio De Falco. 

Il crono programma degli altri incontri. Alle 11.45 tocca a Liberi e Uguali con i capigruppo di Camera e Senato Federico Fornaro e Loredana De Petris, alle 12.30 di Italia Viva con il leader Matteo Renzi, i capigruppo Maria Elena Boschi e Davide Faraone e l’ex ministra Teresa Bellanova. Alle 13.15 è prevista la consultazione con Fratelli d`Italia con Giorgia Meloni e i capigruppo Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani, alle 15 ci sarà il Partito Democratico con il segretario Nicola Zingaretti e il suo vice Andrea Orlando, la presidente Valentina Cuppi e i capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci.  Alle 15.45, dopo la pausa pranzo, sarà Forza Italia a incontrare Draghi: per ora la delegazione risulta composta da Mariastella Gelmini, Anna Maria Bernini e Antonio De Poli (in quota Udc) ma non è esclusa la presenza di Silvio Berlusconi. Alle 16.30 sarà il turno della Lega con Matteo Salvini, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. Chiuderà la giornata alle 17.15 il MoVimento 5 Stelle con Vito Claudio Crimi, Ettore Licheri, Andrea Cioffi, Davide Crippa e Ilaria Fontana.

Lavoro di sintesi

Paradossalmente l’ampio consenso che sembra manifestarsi per la proposta di Draghi rischia di diventare anche una debolezza del futuro governo, se questo incasserà la fiducia in parlamento. Al di là delle divergenze di posizione cristallizzate nel tempo fra partiti storicamente su barricate opposte su qualsiasi dossier – difficile vedere esponenti di Liberi e Uguali prendere un caffè con i leghisti, figuriamoci condividere argomentazioni e opinioni – si sta profilando una maggioranza estremamente eterogenea, che costringerà Draghi a un imponente sforzo di mediazione su gran parte delle partite decisive per il futuro del governo. D’altra parte è anche difficile che una personalità autorevole come la sua, già incoronato da più voci come “salvatore della patria”, si faccia dettare la linea su un qualsiasi tema da chicchessia. Lo stesso vale per i nomi da inserire in squadra. L’unico che potrà dare un contributo su questo fronte sarà chi Draghi l’ha scelto, ovvero il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L’agenda Draghi

Oggi, quindi, Draghi offrirà la “replica” del copione andato in scena ieri con i partiti minori. Alle varie delegazioni illustrerà con precisione e asciuttezza le linee guide del suo programma: dall’investimento sulla scuola, con la possibilità di prolungare l’anno per recuperare i giorni persi causa Covid, all’accelerazione sul piano vaccinale, passando per l’attenzione ad ambiente e infrastrutture fino a chiudere con le riforme di fisco, pubblica amministrazione e giustizia civile. Poi ascolterà proposte e istanze dei partiti, prenderà appunti, salvo riservare a se stesso l’ultima parola su ogni punto in agenda.

Il puzzle della squadra

Intanto impazza il totonomi, esercizio quanto mai complicato proprio a fronte del modus operandi di Draghi, ben poco incline ad ascoltare suggerimenti dai partiti. Il dilemma resta quello palesatosi fin dal giorno in cui il capo dello Stato ha chiamato l’economista romano a prendere in mano la “patata bollente”. Nella squadra di governo i tecnici saranno in maggioranza o si cercherà un equilibrio con le esigenze della politica? I Cinque stelle, che mercoledì 10 e giovedì 11 chiameranno gli attivisti a esprimersi sul via libera al governo con un voto su Rousseau che rischia di spaccare, ancora una volta, il movimento e che ieri sera avrebbe portato a un tentativo di accelerata di Davide Casaleggio sulla loro scrittura, puntalmente stoppato da Beppe Grillo, puntano alla riconferma di Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli, rispettivamente agli Esteri e allo Sviluppo economico. Nella Lega scopertasi europeista Matteo Salvini, che ha annunciato sui social l’intenzione di proporre a Draghi il modello Bertolaso per i vaccini, reclamerebbe un posto per se stesso, prospettiva che potrebbe cozzare con le ambizioni di Giancarlo Giorgetti, vero artefice della svolta “unitaria” del Carroccio. Il Pd fa i conti con le sue correnti: in lizza ci sono i “soliti noti” Dario Franceschini, Lorenzo Guerini e Andrea Orlando. Renzi per Italia Viva si è tirato fuori dalla caccia al posto, ma non sarebbe dispiaciuto dell’ingresso di Teresa Bellanova o Ettore Rosato. E per la Sanità c’è sempre Roberto Speranza (LeU). Forza Italia, invece, caldeggia il nome di Antonio Tajani per la casella degli Affari Europei. Fin qui le “figurine” politiche. Altrettanto nutrita è la pattuglia di possibili ministri tecnici: Daniele Franco di Bankitalia e Dario Scannapieco della Bei sono i nomi caldi per l’Economia, con il solito Cottarelli a fare da terzo incomodo. Luciana Lamorgese resta in pole per il Quirinale a guidare una componente rosa che potrebbe essere importante con l’ex Confindustria Marcella Panucci e la docente Lucrezia Reichlin (entrambe in lizza per i dicasteri economici), la segretaria generale della Farnesina Elisabetta Belloni (Esteri) e l’ex presidente della Corte costituzionale Marta Cartabia (Giustizia). Insomma, una lista piuttosto lunga. In cui non mancherà chi entrerà papa per uscire cardinale.