
Mario Draghi
Roma, 8 febbraio 2020 - Dopo una domenica di riflessione per Mario Draghi, la settimana riparte con un nuovo giro di consultazioni, a ritmi più serrati, per spiegare qual è il suo piano di azione in vista della formazione del governo. Lo schema è sempre lo stesso: si parte dalle componenti e si chiude, martedì, con il gruppo più numeroso. Un quarto d'ora ai primi, mezz'ora ai secondi.
Le consultazione di oggi
Ad aprire il calendario, oggi alle 15, sarà il gruppo Misto della Camera con le Minoranze linguistiche. Poi toccherà a Maie e Psi della Camera, Azione e +Europa-Radicali italiani. Alle 16.30 Draghi vedrà le componenti minori del centrodestra: Noi con l'Italia, Usei, Cambiamo!, Alleanza di centro e Idea; quindi, sarà il turno di Centro democratico-Italiani in Europa, e, infine, i rappresentanti delle Autonomie (Svp, Patt, Uv) del Senato.
Martedì giornata clou
Martedì sarà la giornata clou. Draghi, infatti, rivedrà il neonato gruppo di Palazzo Madama di Europeisti-Maie-Centro democratico, cuore dell'operazione - poi fallita - per salvare il Conte ter. L'appuntamento sarà alle 11. Successivamente, ci srà l'incontro con LeU e, quindi, i rappresentanti di Italia viva e Partito socialista italiano. Alle 13.15, sarà il turno di Fratelli d'Italia, unica forza politica al momento che ha deciso di stare all'opposizione. Dopo una pausa, le consultazioni ripartiranno alle 15 dal Partito democratico, seguito da Forza Italia e Udc, mentre subito dopo, dalle 16.30 alle 17, Draghi vedrà nuovamente Matteo Salvini e la Lega. La chiusura è dalle 17.15 con il Movimento 5 Stelle e non è escluso un ritorno a Roma di Beppe Grillo, anche se non ci sono conferme ufficiali.
Draghi al Colle da Mattarella
Una volta concluso anche il secondo giro, il presidente incaricato potrebbe salire al Colle per riferire al capo dello Stato, Sergio Mattarella, l'esito della sua ricognizione con i partiti.
Entro mercoledì la lista dei ministri
Se l'appoggio largo delle forze parlamentari dovesse essere confermato in toto, Draghi potrebbe sciogliere la riserva e presentare la lista dei ministri entro mercoledì. La composizione sarebbe di un ministro per ogni forza a sostegno del governo, forse due per i partiti maggiori. Intanto, è toto-nomi su chi farà parte della squadra, con l'incognita Conte.
