Voghera, uomo ucciso in piazza: tutte le testimonianze nell'ordinanza di convalida

Inquirenti al lavoro sulle dichiarazioni rilasciate da tre persone

Voghera (Pavia), 24 luglio 2021 - E' lo stesso testimone, già sentito dai carabinieri con dichiarazioni rese spontaneamente nel pomeriggio del 21 luglio, che ha reso ulteriori precisazioni, depositate venerdì 23 luglio agli atti dai legali della parte lesa. Lo chiarisce anche l'ordinanza di convalida dell'arresto e applicazione di misura cautelare del gip Maria Cristina Lapi nel procedimento a carico di Massimo Adriatici per l'uccisione di Youns El Boussetaoui. "Dopo che era finito a terra - riferisce il testimone nella sua prima dichiarazione sulla aggressione subìta dall'assessore - vedevo che in mano a quest'uomo compariva una pistola e, da terra mentre era praticamente sdraiato a pancia in su puntava la pistola allungando il braccio verso Younes e sparava una volta un colpo contro Younes".

Nelle dichiarazioni raccolte dai legali della parte lesa la versione cambia un po', anche se di poco: "mentre era sdraiato a terra ha estratto la pistola dal fianco e gli ha sparato un colpo a sangue freddo (...) domanda: quando l'italiano ha sparato Youns lo stava aggredendo? Risposta: no, Younes lo ha spinto e l'italiano è caduto e subito ha preso la pistola, ha mirato e gli ha sparato mentre Younes era fermo".

"Si evidenzia, però, che tale versione dei fatti - scrive il gip nell'ordinanza - si pone in contraddizione con quanto riferito da altri due testi e da quanto si può intuire dalla visione del filmato". "Ad avviso di questo giudice - prosegue nell'ordinanza - allo stato degli atti risulta verosimile che l'indagato abbia premuto il grilletto nel momento in cui ha visto El Boussetaoui dirigersi nuovamente contro di lui, immediatamente dopo essere stato colpito dallo stesso e dopo essere caduto: ciò è stato riferito concordemente dai due testi sentiti, che hanno dichiarato che il colpo di arma da fuoco è stato esploso solo dopo che Adriatici era già caduto a terra, mentre lo Youns si accingeva ad aggredirlo nuovamente. A fronte di tali dichiarazioni di due testi, si ha un ricordo quantomeno confuso dell'indagato, che ha dichiarato esplicitamente di non ricordare alcuni momenti di quanto accaduto, e in particolare l'istante in cui è stato esploso il colpo di arma da fuoco".