Sara scomparsa, un silenzio che dura da dieci giorni

Il compagno: "Se qualche amico le ha dato assistenza lo ringrazio. L’importante è che sia viva"

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Sono ormai dieci giorni che di lei non c’è più traccia. Sara Lemlem Ahmed (nella foto), la 40enne olandese di origine etiope è letteralmente scomparsa. Di lei gli investigatori del commissariato di Vigevano, che al momento stanno trattando il caso come un allontanamento volontario, non avrebbero trovato traccia nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona di via San Giacomo, nelle vicinanze del comando della polizia locale, dalla quale la donna si è allontanata dopo una discussione con il compagno Corrado Mannato. "L’unica cosa che conta è che sia viva e stia bene – dice lui –. Per tutto il resto c’è una soluzione". Ma Sara, che conosce l’italiano in modo non fluente, non dà notizie di sé. Anzi, a casa ha lasciato il cellulare, il portafoglio e i documenti. "Se qualche amico le ha dato assistenza in questi giorni – aggiunge il compagno della donna – lo ringrazio davvero". La donna, che al momento della scomparsa indossava un giubbotto nero, un paio di jeans grigio scuro e un paio di stivali alti sino al ginocchio, si è allontanata dopo una discussione con l’uomo. Una litigata, anche accesa, che nessuno avrebbe mai immaginato potesse sfociare in una sparizione.

L’avere abbandonato a casa tutto, anche i ricordi della sua vita in Olanda, lascia pensare alla volontà di dare un taglio netto con il passato, ma non può non mettere in apprensione. Sara Lemlem Ahmed era arrivata in Italia poco prima dello scoppio della pandemia e stava ancora cercando un lavoro che le avrebbe consentito, oltre di disporre di un reddito, di migliorare la conoscenza dell’italiano e dunque la sua integrazione. Alta un metro e 60 Sara ha i capelli neri e gli occhi castani e all’interno del polso sinistro ha un tatuaggio con la scritta “Dinand“.

Umberto Zanichelli