Peste suina, Oltrepo al setaccio per cercare animali malati. "Il rischio è molto alto"

Il consigliere regionale Verni ha partecipato alla battuta che ha fatto ritrovare le carcasse di 11 cinghiali

Una manifestazione di Coldiretti

Una manifestazione di Coldiretti

Pavia - "È evidente che siamo di fronte a un rischio molto grave per il nostro territorio. La nota positiva è il grande impegno da parte di tutti". Il consigliere regionale pavese Simone Verni (M5s) ha partecipato sabato alla battuta di sorveglianza passiva organizzata in Oltrepò Pavese contro la peste suina. Dopo i casi riscontrati nella provincia di Alessandria, gli oltre 200 cacciatori coinvolti nell’attività – realizzata grazie alla collaborazione della Regione Lombardia con la Polizia provinciale, l’Atc 5 (Ambito territoriale di caccia) Oltrepò Sud di Varzi e Ats Pavia, sotto il coordinamento dell’Unità operativa veterinaria regionale – nella massiccia perlustrazione hanno trovato 11 carcasse di cinghiali, da analizzare per stabilire se le morti siano riconducibili alla Psa (peste suina africana). "Innanzitutto bisogna ringraziare i volontari – dice Verni – che hanno capito la gravità del problema. Va riconosciuto anche il pronto intervento della Regione, che si è coordinata con l’Emilia Romagna individuando misure condivise per Pavia e per Piacenza". Passare al setaccio la fascia collinare e montana dell’Oltrepò Pavese non è semplice. "L’Atc5 ha organizzato il piano d’azione, coordinato da Ats. Il territorio è stato diviso in particelle, con 6 punti d’incontro lungo la Valle Staffora. A ogni partecipante è stata assegnata un’area, con una scheda da compilare. Non sono stati trovati cinghiali morti di recente – dice Verni – ma resti che ora saranno analizzati. Monitorare vuol dire prevenire il diffondersi della malattia, che farebbe danni enormi all’economia".