Troppi ripetitori 5G in arrivo nel Pavese: "Salute e ambiente a rischio"

L'allarme dell'associazione Futuro Sostenibile Lomellina. Le antenne verranno installati in otto comuni: ecco dove

Uno smartphone (La Presse)

Uno smartphone (La Presse)

Pavia, 21 maggio 2019 - Tanta “fortuna” suscita preoccupazione. E’ l’associazione Futuro Sostenibile Lomellina a lanciare l’allarme sulle incognite di eventuali problemi sanitari legati alla nuova rete 5G. «Si è appreso - spiega Alda La Rosa, presidente di Futuro Sostenibile Lomellina - che, in vista dell’espansione sul territorio nazionale di una nuova generazione di rete 5G, che trasformerà le modalità della comunicazione telematica, sono stati individuati 120 comuni italiani, di cui 15 lombardi, in cui installare diverse antenne e strumentazioni a pochi metri dalle abitazioni per la sperimentazione di tale nuova modalità per i prossimi 2 anni».

Dei 15 Comuni lombardi, ben 8 sono in provincia di Pavia: Brallo di Pregola, Canevino, Cergnago, Mezzana Rabattone, Rognano, Rosasco, Santa Margherita Staffora e Val di Nizza. «La notizia in sé potrebbe sembrare poco importante - prosegue la rappresentante dell’associazione ambientalista - se non ci fossero alle spalle numerosissimi e documentati appelli degli scienziati che segnalano come l’introduzione di questa tecnologia presenterebbe problematiche assai negative per la salute e il benessere non solo dell’uomo ma di tutti gli esseri viventi».

Se dunque da un lato la diffusione della sperimentazione della rete 5G potrebbe portare al territorio provinciale i benefici legati all’utilizzo della nuova tecnologia, una rivoluzione delle telecomunicazioni sia per i cittadini che per le industrie 4.0, le incognite sui problemi sanitari allarmano gli ambientalisti. «Quando si tratta di problematiche ambientali - sottolineano dall’associazione lomellina - la provincia di Pavia risulta particolarmente “fortunata” per ciò che riguarda le attenzioni rivolte ad essa da parte degli enti nazionali e regionali. Infatti crediamo che ben poche altre province abbiano ottenuto un così alto numero di autorizzazioni alla realizzazione di impianti di certa o assai probabile problematicità da un punto di vista dell’impatto ambientale». In questo caso, però, gli effetti sulla salute dei nuovi ripetitori della rete 5G non sono ancora conosciuti, ma proprio per questo preoccupano. «Sono assai numerosi - conclude l’ambientalista - gli studi scientifici che richiamano almeno l’esigenza di un’adeguata e prudente sperimentazione prima di sottoporre l’intera popolazione a questo autentico bombardamento di altissime frequenze radio».