Ditta “fantasma“, via 680mila euro

Pavia, la Finanza scopre una realtà logistica con sede nel comparto del Bivio Vela sconosciuta al Fisco

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di Stefano Zanette

Un altro evasore totale scoperto dalla Guardia di finanza di Pavia. In questo caso non una persona fisica ma una società, nel settore della logistica, con sede a Pavia, in un capannone nella zona industriale-artigianale del Bivio Vela, alla periferia Est del capoluogo provinciale. Come gli altri 39 evasori totali scoperti in provincia dalle Fiamme gialle pavesi nello scorso anno e nei primi cinque mesi del 2022 (in base ai dati riferiti lo scorso giugno in occasione dell’annuale di fondazione del Corpo) anche questa società è risultata completamente sconosciuta al Fisco, con contestazioni per tre anni d’imposta, dal 2016 al 2018, per un’evasione dell’Iva quantificata in poco meno di 700 mila euro.

Così oltre alle denunce, in stato di libertà, nei confronti del rappresentante legale della società e dell’amministratore pro tempore, è scattato anche il sequestro preventivo di denaro contante, immobili e autoveicoli nella disponibilità della società e degli amministratori, per un valore di 680mila euro, somma appunto equivalente alla contestazione dell’Iva evasa. Gli indagati sono accusati dei reati di "omessa dichiarazione fiscale e occultamento e distruzione di documentazione contabile", come spiegato nel comunicato stampa della Procura di Pavia, diramato ieri mattina sull’esito delle indagini delle Fiamme gialle pavesi. "Il Gruppo della Guardia di Finanza di Pavia - precisa la Procura nel comunicato - avviata una verifica fiscale nei confronti della società risultata poi evasore totale, ha analizzato l’esigua documentazione contabile rinvenuta, operato il riesame dei conti della società e ricostruito tutti i rapporti commerciali tenuti dalla stessa. Approfondendo ogni singola operazione commerciale ed incrociando i dati delle fatture, i finanzieri sono riusciti a ricostruire l’intero ciclo aziendale". Oltre all’evasione fiscale, infatti, l’amministratore è anche accusato di aver "persino occultato o distrutto la documentazione amministrativa-contabile della società al fine di rendere meno agevole la ricostruzione del reale volume d’affari dell’azienda".

Accuse sulle quali sarà incentrato il procedimento penale al momento ancora nella fase preliminare, con l’onere della prova per l’accusa e la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva fino al terzo grado di giudizio. Per il momento le accuse mosse dalla Procura in base all’esito degli accertamenti della Finanza hanno però portato al decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip ed eseguito dagli stessi finanzieri. Se sarà provata l’evasione fiscale, "l’indebito risparmio di imposta consentiva alla società evasore totale di ottenere un ingiusto vantaggio concorrenziale a discapito delle altre imprese operanti nel Pavese", come sottolineato dalla Procura.