Covid, negli ospedali più letti per i positivi

A Pavia, Voghera e Vigevano contromosse da terza ondata. Al San Matteo donazione in memoria di Alessia

La donazione al San Matteo

La donazione al San Matteo

Pavia - Continuano ad aumentare i pazienti ricoverati per Covid negli ospedali pavesi. Sono 131 (erano 130) coloro che si trovano al San Matteo e 34 sono in Terapia intensiva. E gli altri ospedali si stanno riorganizzando. Asst ha dismesso a Vigevano due posti letto per pazienti “grigi“ e ne ha attivati quattro per i “positivi“, mentre a Voghera la Terapia intensiva passa da 6 a 8 letti. E la Maugeri da lunedì riaprirà l’area Covid al Cravino: "Attiveremo in progress 35 posti per acuti infettivi - spiega il direttore Giuseppe Laganga –, mettendoci al servizio dei bisogno del territorio, come abbiamo fatto lo scorso anno nelle diverse fasi della pandemia".

L’Unità è al secondo piano come nel passato e vi ruotano medici di varie specialità, psicologi, fisioterapisti oltre a infermieri e oss. Inserita nel Dipartimento medico è sotto la responsabilità del dottor Pasquale De Cata. "Il nostro è un mestiere difficile che ogni giorno ci espone a sconfitte - dice il direttore di ematologia del San Matteo, Luca Arcaini -, quando non riusciamo a curare bene e a salvare i nostri pazienti. Ma alle sconfitte non ci abituiamo, le portiamo con noi". E durante un ricovero può capitare che un paziente pensi alle esigenze di altri malati lasciando ai propri cari la realizzazione di questi desideri. L’ultima ad averlo fatto è l’associazione “Le sfumature di Alessia“, nata in memoria di Alessia Stefanoni di Dairago (Mi) mancata il 21 maggio 2020 a 23 anni a causa di una leucemia mieloide acuta che ha espresso il desiderio di dare maggior confort ai degenti e al personale di ematologia del San Matteo.

«Alessia era un vulcano e mi ha detto di fare qualcosa per il suo reparto - conferma la mamma Sabrina Ceriotti -, finché potrò, lo farò". A Ematologia sono arrivati tre carrelli medicali, due televisori e tre frigoriferi donati dall’associazione che conta 103 iscritti. "Non ci ha fermato la pandemia - aggiunge la zia di Alessia, Federica Ceriotti - e neppure la zona arancio rafforzato. Anche quando il mondo cade a pezzi, bisogna aggrapparsi e credere in un futuro migliore". "Il nostro modo di fare sanità - conclude il direttore generale Carlo Nicora - è uno sgabello con quattro gambe: il personale, i farmaci e la tecnologia, l’ospedale e le associazioni".