Meno chirurgia estetica, più apparecchi ai denti: l'effetto mascherina

Come la pandemia ha influito sulle scelte di acquisto e consumo nell'anno del Covid

La dentista Marinela Kopo di Corsico

La dentista Marinela Kopo di Corsico

Il covid ci ha cambiati, a volte in positivo, perché c’è chi è in grado di sfruttare la crisi per creare opportunità. Spesso in negativo, soprattutto per chi ha dovuto piangere lutti e chiudere le serrande, per gli insospettabili che si sono ritrovati davanti alla Caritas a chiedere i sacchetti della spesa. Ma il periodo di emergenza non ci ha cambiati solo dentro, ha mutato le nostre abitudini, i nostri modi di vivere, i nostri consumi.

A guadagnarci, in questo periodo critico, sono stati soprattutto i siti di e-commerce che hanno sfruttato le chiusure dei negozi per fare il tutto esaurito e aumentare il fatturato. Come l’Aosom con sede ad Assago che è passata da un fatturato di 18 milioni a 36 milioni di euro in un anno. Il colosso dell’e-commerce ha iniziato a incassare con i primi dpcm, quando la chiusura delle palestre e i diktat che hanno vietato le attività sportive hanno fatto impennare le vendite di tapis roulant, pesi, rulli e accessori per fare ginnastica in casa.

Boom anche di oggetti per dare una rinfrescata alla casa: mobiletti, poltrone, lampade. Perché il nuovo habitat è diventato lo spazio domestico e i molti costretti in casa hanno pensato di rinnovarlo con qualche arredo nuovo. Aosom ha investito subito i guadagni dell’emergenza con nuove assunzioni: 20 persone in più hanno ottenuto un contratto. Stesso discorso a Cesano, con l’azienda leader della pasta fresca surgelata: la Zini è riuscita, in pieno lockdown, ad assumere 16 persone a tempo indeterminato.

Dal pastificio innovativo arriva anche un altro dato: boom di acquisti per la pasta congelata in tempo di chiusure e con i supermercati presi d’assalto da file chilometriche. In tanti hanno preferito fare scorta di pasta fresca e piatti già pronti, con un occhio di riguardo alla qualità, da mettere in freezer. La qualità, il bio, gli alimenti genuini sono stati riscoperti proprio in tempo di emergenza: cascine del Sud Milano, gas e associazioni come BuonMercato di Corsico hanno registrato un aumento vertiginoso dei soci, perché con tanto tempo libero si è potuto riflettere sull’improtanza del cibo che mettiamo a tavola.

Ed ecco allora l’impenanta delle richieste di cibi a chilometro zero, portati direttamente a casa dai contadini che hanno scoperto il delivery: necessità fa virtù. Costretti a cambiare anche i negozianti di abbigliamento, di accessori, che per mesi sono diventati inutili, un po’ per le chiusure forzate e un po’ per lo smartworking. Dai negozi di vestiti parlano di un aumento nelle vendite di tute, pantaloni comodi. Al limite si compra la camicia o la giacca nuova, giusto perché la telecamera del pc riprende la parte superiore: sotto, basta anche il pigiama.

In netto calo la vendita delle scarpe e di abiti da sera o da cerimonia, considerando chiusure di locali e stop agli eventi. Aumentano felpe, ciabatte, maglie e pigiami. Anche nei negozi di ottica hanno iniziato a registrarsi vendite “anomale”: spray anti appannamento da mascherina e lenti filtranti per la luce blu del pc, a cui ormai ci siamo abituati dovendoci stare ore davanti. L’uso della mascherina, però, ha sortito un vantaggio, almeno per chi è dovuto ricorrere all’apparecchio ai denti, come spiega Marinela Kopo dello studio Mk di Corsico. Da lei si sono rivolti, mai come in questi mesi, adulti che hanno deciso di iniziare i lavori di ortodonzia, perché la “vergogna” dell’apparecchio passa indossando la mascherina. E poi ci sono i bambini che non andando a scuola si sono fatti coraggio per mettere anche loro l’apparecchio senza subire imbarazzi coi compagni.

Calano, invece, gli interventi estetici: a che serve sbiancare i denti se non si può mostrare il sorriso? Ma il lockdown e le restrizioni ci hanno fatto anche capire una cosa importante: la salute, prima di tutto. Gli specialisti, come la dentista Marinela, ha ricevuto molte richieste perché c’è più attenzione per la cura di se stessi. E c’è anche chi è disposto, da medici di altre specialità, a pagare anche solo un video consulto: si fa di tutto, ora, per tenersi sotto controllo.

UN ANNO DI COVID: IL NOSTRO SPECIALE