Renate: la salvezza c’è, il gioco no. Arriva l’ottava sconfitta in casa

Calcio Serie C, mister Pavanel ammette: "C’è stata una involuzione e i motivi sono tanti"

Renate: la salvezza c’è, il gioco no. Arriva l’ottava sconfitta in casa

Renate: la salvezza c’è, il gioco no. Arriva l’ottava sconfitta in casa

L’anno prossimo a Renate sarà ancora serie C, per il 15esimo campionato di fila. Ed è quello che conta.

Tantissimo considerate le condizioni di una squadra che contro la Giana ha collezionato l’ottava sconfitta nelle ultime nove gare casalinghe del 2024.

L’unico successo contro il Mantova, ancora inebriato da una notte di festeggiamenti per la promozione conquistata grazie al pareggio del Padova a Lumezzane 24 ore prima.

Quei tre punti alla fine, probabilmente, saranno decisivi per il mantenimento della categoria. Se le cose fossero andate diversamente non osiamo pensare quale sarebbe stata oggi la situazione.

Poca voglia di fare festa sabato sera, facce un po’ così ma tutto è bene quel che finisce bene si dice in questi casi.

Domenica si va a Trento per giocarsi le residue speranze di playoff; occorre vincere e sperare, ancora una volta, nei risultati buoni provenienti dagli altri campi (e sarebbe la terza volta nel giro di un mesetto scarso…). Ma in pochi ci credono, forse c’è più voglia di archiviare la stagione 2023/24 e guardare alla prossima con tanti volti nuovi e non solo in campo.

Si rifonderà per la seconda volta di fila, anzi la terza se consideriamo anche il mercato invernale una mezza rivoluzione.

"Il mio obiettivo il luglio scorso era centrare i playoff (e si può ancora fare, ndr) - spiega mister Massimo Pavanel, esonerato a dicembre e richiamato il mese scorso a riprendere in manola baracca - e costruire qualcosa per il futuro.

Ci siamo complicati la vita in maniera tremenda. Siamo partiti bene, tra la settima e l’ottava giornata siamo anche stati al terzo posto (quarto, ndr).

Giocavamo a calcio. Oggi siamo i lontani parenti di quella squadra.

C’è stata una involuzione e i motivi sono tanti.

Di sicuro tutti non abbiamo svolto al meglio il nostro operato.

Ora cerchiamo di finire in maniera dignitosa a Trento dove darò spazio a qualche giovane in più…".

È corretto inquadrare bene la gara con la Giana persa sì ma giocata in dieci uomini per l’espulsione di Auriletto dopo una ventina di minuti che inevitabilmente ha scompaginato i piani di Pavanel.

"Fino al 45’ abbiamo tenuto bene, poi, dopo il rigore, il palleggio, la sicurezza che ha in questo momento la Giana ha aperto un divario tra noi e loro che sembrava grande.

Già in parità numerica si fa fatica contro un’avversaria forte e in fiducia, che si muove bene in campo e non dà punti di riferimento, figuriamoci così…".

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