ROBERTO SANVITO
Sport

Cairoli, un’impresa d’Eccellenza: "Il mio Meda tra cuore e batticuore"

Calcio, da bambino tifoso a giocatore e dirigente: il presidente racconta la salvezza e le ambizioni future

Cairoli, un’impresa d’Eccellenza: "Il mio Meda tra cuore e batticuore"

Cairoli, un’impresa d’Eccellenza: "Il mio Meda tra cuore e batticuore"

Chi era domenica allo stadio garantisce che il più commosso era lui. Gigi Cairoli, il presidente del Meda che prima da bambino-tifoso (il papà era stato direttore generale negli anni ’70), poi da giocatore e infine da dirigente bazzica nell’ambiente da 57 anni. Nelle sue vene scorre sangue bianconero. Lo scorso agosto, pochissimi giorni dopo il ripescaggio in Eccellenza, era al settimo cielo perché era riuscito nel suo intento di riportare l’Ac Meda là dove era fallito qualche anno fa. La squadra era già stata costruita per la Promozione e lui garantì: "Si parte e si va avanti con questi giocatori. Abbiamo dato la parola a loro e non si torna indietro".

Guardandosi indietro cosa pensa?

"Era una squadra nata per vincere in Promozione e, forse sbagliando, pensavamo fosse adeguata anche per l’Eccellenza. Ma più si sale più crescono le differenze. In Eccellenza ritmo, rapidità, velocità d’esecuzione non sono nemmeno paragonabili rispetto alla serie inferiore. E poi gli allenamenti. Fare tre sedute la sera contro quattro pomeridiane di molte avversarie fa la differenza. E lo abbiamo imparato a nostre spese…".

E quindi sono sorte le difficoltà…

"Difficoltà miste a infortuni. Non avevamo quasi più attaccanti. Ma non abbiamo mai mollato, ci abbiamo sempre creduto. Quando la concentrazione è stata massima i risultati sono arrivati e penso al rush finale di quattro vittorie di fila o il capolavoro all’andata dei playout. Quando è calata, vedi la gara di Meda di domenica, abbiamo rischiato di fare la frittata. L’Accademia Pavese avanti 2-0 ha sbagliato un gol a porta sguarnita. Meno male che ero già fuori dallo stadio".

Tutto è bene quel che finisce bene.

"È stata una salvezza durissima, di sofferenza pura, ma anche meravigliosa. Possiamo definirla un’autentica impresa".

Laribi, che con i suoi gol è stato decisivo, resta?

"Se non smette, resta con noi. Per motivi di lavoro potrebbe chiudere la carriera. Me ne aveva parlato mesi fa, domenica gliel’ho chiesto ancora ed era molto incerto. Magari cambia idea".

Un altro lato positivo di questa salvezza è che non dovrete fare le cose di fretta?

"Ci sarà più tempo per ragionare, per scegliere i giocatori giusti, sicuramente ringiovanire la squadra in certi reparti. Conosciamo meglio il campionato e non ripeteremo gli errori già commessi".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su