Elezioni 2022, Berlusconi-Renzi a Monza: Pilotto e Galliani "giocano" la sfida da serie A

Il neosindaco e l'ex Milan sul duello elettorale all’ombra dell’Arengario

Monza, 19 agosto 2022 - Per i tifosi di calcio la sfida è stata vinta lo scorso 29 maggio, quando la squadra fondata nel 1912 per la prima volta nella sua storia, grazie alla vittoria contro i toscani del Pisa, è stata promossa in Serie A. Sul terreno di gioco della politica, invece, la partita è ancora tutta da giocare, fino alla chiamata alle urne del 25 settembre. La città con quasi 122mila abitanti, cuore della Brianza con le sue fabbriche, le sue villette e i suoi palazzi signorili, è finita al centro di un big match. Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, da una parte, che ha scelto di candidarsi al Senato nel collegio uninominale della “sua” Monza, oltre alla posizione da capolista in cinque circoscrizioni: faro nelle candidature forziste che si stanno decidendo nella stanze della brianzola Villa San Martino ad Arcore. Il toscano Matteo Renzi, dall’altra, che ha lanciato la sfida al Cav correndo sullo stesso territorio con il terzo polo.

Una città dove vige, negli ultimi anni, una perfetta alternanza, almeno nel valzer dei sindaci. Negli ultimi vent’anni al leghista Marco Mariani è subentrato Roberto Scanagatti, del Pd. Poi il forzista Dario Allevi e, infine, il dem Paolo Pilotto in carica dallo scorso 28 giugno. "A Monza non bisogna dare niente per scontato – spiega Pilotto – e sarà interessante seguire questa sfida. La candidatura dei big nella nostra città indica che questo è un collegio rilevante, con le sue numerosissime attività produttive e il suo peso nell’economia". Difficile prevedere gli effetti dello sbarco del toscano Renzi in Brianza, anche perché "Italia Viva a Monza conta su un raggruppamento vivace".

Un altro monzese doc, il 78enne Adriano Galliani, assisterà alla sfida dalle tribune, visto che ha scelto di non ricandidarsi al Senato per dedicarsi completamente all’avventura dei biancorossi in serie A. "Se mi si chiede di parlare di Monza non mi si disturba mai, questa è la mia città. Ci sono nato – sottolinea – ci sono cresciuto, sono diventato tifoso della sua squadra negli anni Cinquanta. Ne sono stato dirigente dal 1975 al 1985 e ci sono tornato quattro anni fa per portarla in Serie A". Dopo 31 anni "in prestito" al Milan, come ha ribadito più volte da quando ha convinto Silvio Berlusconi ad acquistare il club, si è messo ventre a terra per portarlo dove non era mai stato prima. Dalla Serie C alla A. "La fortuna dei monzesi è che io sono soprattutto un tifoso prima che un amministratore delegato. Il mio merito è aver convinto Silvio Berlusconi a prendere questa squadra – ribadisce – di cui ora è diventato il più grande tifoso, ne è letteralmente impazzito".

Per Berlusconi, amico di una vita, "candidarsi al collegio di Monza è l’approdo naturale. Altro che catapultato, vive da oltre 45 anni a 12 chilometri da Monza, mentre io stavolta ho deciso di non correre, basta con il Senato". E l’incognita Renzi? "Non scherziamo... con tutto il rispetto e la simpatia per lui, Renzi è di Firenze, anzi è proprio un tifoso della Fiorentina! Non c’entra nulla con questo territorio, le due candidature non sono paragonabili".