Debutta la settimana corta: antidoto a cassa e bollette

Siglate dal sindacato le prime intese pilota in alcune aziende brianzole Occhiuto (Fiom): venerdì fabbriche chiuse e 38 ore in tutto a parità di salario

Pietro Occhiuto, segretario della Fiom Cgil Brianza

Pietro Occhiuto, segretario della Fiom Cgil Brianza

Desio (Monza e Brianza) - Settimana corta per i metalmeccanici brianzoli. Nelle aziende arrivano i primi accordi con il doppio obiettivo: "Evitare la cassa integrazione e la stangata bollette tanto temuta dalle imprese", spiega Pietro Occhiuto, segretario della Fiom-Cgil BrianzaVenerdì dunque fabbriche chiuse e 38 ore in tutto a parità di salario, "le due in meno rispetto allo schema classico sono a carico dell’azienda". Prime intese pilota, per ora un paio, "ma la strada è tracciata: noi siamo per la riduzione dell’orario con lo stesso stipendio – ribadisce il segretario – senza questo cambio di passo le prospettive sarebbero ancora più nere di quanto non siano. Siamo preoccupati, negli stabilimenti tira aria di riorganizzazione". Le strategie anti-crisi "non riguardano solo le grandi, ma anche le piccole metalmeccaniche. Sono già una decina le società che ci hanno chiesto di sederci al tavolo – continua il secretario dei metalmeccanici della Cgil –. I lavoratori accettano per il timore di ritrovarsi con lo stipendio tagliato dagli ammortizzatori, ma una cosa deve essere chiara: non sono gli operai a dover pagare le bollette ai datori di lavoro". Nelle trattative in corso c’è un altro aspetto essenziale: "Non si può andare oltre un certo numero di ore al giorno, soprattutto nelle mansioni ripetitive, penso alla catena di montaggio, dove i rischi per la sicurezza sono sempre in agguato. I carichi possono essere ritoccati al rialzo solo leggermente".

Trovare l’equilibrio non è facile in un territorio che gennaio ad agosto ha registrato 6.936 incidenti in fabbrica, il 58% in più rispetto all’anno precedente. Nel 2021 su 100 aziende messe sotto la lente, 69 presentavano irregolarità. Non rispettavano cioè fino in fondo le norme salva-vita. "Dati dei quali teniamo conto prima di discutere del resto: la sicurezza è sempre al primo punto, abbiamo già perso troppe vite, battiamo sul fatto che i livelli di concentrazione si abbassano con l’avanzare della fatica". Paletti irrinunciabili che "definiscono i limiti all’interno dei quali abbiamo margini di manovra". I nuovi accordi "partono proprio dallo scenario". Per le tute blu "una metamorfosi epocale". Lavorare quattro giorni "cambia tutto e ci si deve adattare. La trasformazione avrà anche un impatto sociale, influenzerà abitudini e stili di vita. Dalla nostra cabina di regia misureremo la distanza dalla settimana lunga". Fra i settori dove il mutamento di profilo sembra l’unica strada possibile, l’automotive, fra i più esposti dalla transizione ecologica, in particolare per la componentistica, tagliata dall’e-mobility.