Crisi IperDì e SuperDì: chiesta la cassa

In vista dell’incontro al Ministero programmato per il 31 ottobre

Protesta dei lavoratori della catena di supermercati

Protesta dei lavoratori della catena di supermercati

Barlassina (Monza Brianza), 27 ottobre 2018 - Cassa integrazione all’orizzonte per i dipendenti dei supermercati SuperDì e IperDì. La proprietà si sarebbe decisa ad avanzare formale richiesta di attivazione dello strumento di tutela economica dei dipendenti in vista dell’incontro programmato per il 31 ottobre al Ministero dello Sviluppo Economico.

Una richiesta che dovrebbe trovare accoglimento senza particolari difficoltà. «Al momento non abbiamo ancora nessun documento ufficiale in mano, ma da più parti ci viene detto che è stata finalmente intrapresa questa strada e di questo siamo contenti per i dipendenti», dice Fabrizio Camponeschi, funzionario Uil Tucs Monza e Brianza, che segue la situazione di crisi della catena di supermercati nata in Brianza quasi 25 anni fa, ma che affonda le radici in una tradizione molto più lunga, legata alla famiglia Franchini di Barlassina. «Di certo abbiamo il pagamento della parte mancante dello stipendio di luglio, ora attendiamo di capire il piano nelle mani dell’azienda che dovrà essere presentato mercoledì a Roma». Nei gironi scorsi l’azienda aveva ribadito la volontà di salvaguardare i posti di lavoro nelle trattative per la cessione dei punti vendita, che sarebbero già concluse per una parte (minoritaria) dei supermercati chiusi ormai da qualche settimana.

«Esprimo soddisfazione per la svolta positiva circa la richiesta di cassa integrazione retroattiva per i lavoratori dei supermercati SuperDì e IperDì, catena con cinque punti vendita anche in Brianza», dice Andrea Monti, consigliere regionale della Lega al Pirellone che si è subito attivato per risolvere la vicenda. «Siamo distanti dall’affermare che la situazione sia completamente risolta, però gli ultimi sviluppi dovrebbero quantomeno consentire alle famiglie di tirare il fiato, sperando che si proceda con le cessioni dei punti vendita e che la promessa di conservazione del posto di lavoro sia mantenuta». La crisi  SuperDì e IperDì coinvolge un migliaio di lavoratori, distribuiti in diverse società legate al gruppo Gca Generalmarket Srl, sia per la gestione dei singoli punti vendita che per le piattaforme di distribuzione delle merci.