Auchan, Mercatone e Adidas: le spese le fanno i dipendenti

Chiusure, vendite di marchi e riorganizzazioni stanno creando problemi

Picchetto davanti allo store Adidas di corso Vittorio Emanuele

Picchetto davanti allo store Adidas di corso Vittorio Emanuele

Monza, 31 dicembre 2019 -  L’anno che se se va è stato durissimo per le 52 dipendenti del punto vendita di Cesano Maderno di Mercatone 1, e per gli altri 1.700 dipendenti italiani del gigante degli arredi: "Un’illusione il rientro al lavoro dopo la cessione delle attività a Shernon Holding: pochi mesi a contratto part-time e si sono ritrovate per strada a causa del fallimento di Shernon decretato dal Tribunale di Milano il 23 maggio 2019", dice Matteo Moretti, segretario generale Filcams Cgil Monza e Brianza. Oltre il danno la beffa: "Oggi percepiscono un’indennità di cassa integrazione straordinaria di circa 400 euro al mese. Abbiamo chiesto al Governo di restituire dignità e un minimo di giustizia sociale: nel testo del Milleproroghe che il Consiglio dei Ministri ha approvato nei giorni scorsi “salvo intese” appare un provvedimento che ripristinerebbe il riconoscimento della Cigs calcolata sul tempo pieno".

Gli occhi restano puntati anche sulla vertenza Auchan-Conad. La multinazionale francese all’inizio dell’estate ha annunciato di lasciare l’Italia e di cedere le centinaia di punti vendita e i 18.000 dipendenti al gruppo italiano. Al momento però nella rete Conad sono entrati poche decine di negozi e ci sono 3.100 esuberi all’orizzonte. A Monza in via Lario aspettano di conoscere il proprio destino i circa 130 dipendenti dell’ipermercato Auchan e le decine di impiegati negli appalti e negli esercizi commerciali delle gallerie.

Come se non bastasse, il 13 dicembre è esploso il caso Adidas Italy che vuole licenziare 41 persone, 35 impiegate nella sede amministrativa di Monza. "Il 2019 per Adidas è stato un anno da record - racconta Moretti - ma nei giorni scorsi hanno annunciato di voler spostare in Portogallo posizioni oggi svolte con efficienza e risultati molto positivi in Italia". Che anno sarà il 2020? "Le difficoltà ci sono ma crediamo che l’unità, la partecipazione e la solidarietà possano essere i fattori di un nuovo protagonismo del lavoro".