Tamponi a Vimercate, solo prenotazione online per le scuole

Cambio di rotta della Ats: da martedì esami al drive-in dell’ospedale solo su appuntamento per studenti e insegnanti

I tamponi al drive-in sanitario di Vimercate

I tamponi al drive-in sanitario di Vimercate

Vimercate  (Monza e Brianza) 24 ottobre - Tamponi per la scuola, la prenotazione via computer è obbligatoria, a Vimercate.  L’Asst analizza i dati giornalieri e ci ripensa: "Sarà la sola corsia a disposizione di studenti, insegnanti e personale per sottoporsi al prelievo rino-faringeo". Contrordine dunque, da martedì i ragazzi potranno arrivare al drive-in dell’ospedale esclusivamente nella fascia oraria assegnata dall’Azienda per via telematica e non più ad accesso libero.  Un’inversione di rotta rispetto a quanto annunciato per attenuare i disagi, tagliare code e tempi d’attesa per tutti e che arriva nel giorno in cui il bollettino del contagio segna un + 752 positivi in provincia. È quella flessibilità alla quale la direzione fa ricorso ogni giorno dall’inizio dell’emergenza. La scelta è frutto del proliferare del contagio e della necessità di aumentare i test, come dimostrato dall’episodio di lunedì con file di due ore per l’accertamento e l’esplosione degli esami effettuati: 400 in un giorno, contro i 180 soliti, con dieci infermieri impegnati contemporaneamente, più del triplo della routine.   L’esplodere della seconda ondata è confermato anche da quanto avviene in corsia. I ricoveri sono in aumento, ieri sono stati cinque in più. Fra Rosa Bianca, area di medicina (48), e Tulipano Rosso, zona critica dove si trovano i malati con il casco e difficoltà respiratorie (19), il totale è salito a 67, una settimana fa erano 19, meno di un terzo. 

Il personale è precettato, ferie e permessi sono stati congelati per mettere la macchina nella condizione di effettuale il massimo sforzo, se la situazione dovesse aggravarsi.  Fra marzo e aprile, nel momento più difficile, i due terzi dei letti disponibili (450) erano stati dedicati ai pazienti Covid, oggi si spera di non arrivare a quei livelli, ma il rischio c’è, anche se non sarà la stessa, cosa «perché adesso conosciamo meglio il nemico», dicono in direzione.  L’età media dei degenti si abbassa, ma l’impatto della pandemia fa paura, "come sei mesi fa".  La memoria torna alle bare in chiesa, in Santo Stefano, perché in obitorio non ci stavano più, con medici, infermieri e tecnici già tornati in trincea, pronti all’attacco più duro, atteso per Natale. A meno che le misure di contenimento scattate giovedì non funzionino invertendo la tendenza. Adesso, l’obiettivo è garantire cure ed esami anche a chi ha altre malattie, rimasto indietro allo scoppio della pandemia.  Dopo la fine del lockdown, l’Azienda non ha perso tempo. Aveva recuperato l’80% del pregresso quando la nuova ondata è piombata come una cappa su tutti. Ora, grazie a corsie separata invita i pazienti «a non rinunciare ai controlli».