Monza, i giardini della Villa Reale ai tempi dell’Imperatore

La mostra ai Musei Civici restituisce stampe e disegni della reggia, ma la realtà virtuale farà rivivere le emozioni delle spendide creazioni verdi del Piermarini

I giardini della Villa Reale

I giardini della Villa Reale

Monza - Il principe Eugenio di Beauharnais, viceré d’Italia, è in piedi, in posa, sul sentiero al piano del laghetto, sopra le grotte dei giardini reali. Alle sue spalle, scalinate di marmo, parterre fioriti, un lungo canale navigabile e un lago circolare. E poi ancora vasi d’agrumi, un labirinto, l’orangerie, il roccolo e un giardino lunare di betulle. Sono i giardini arciducali di Monza così come non sono stati mai visti. La fotografia della Villa del Piermarini realizzata ai tempi dei suoi primi inquilini, Ferdinando d’Asburgo e Beatrice d’Este. Una stampa datata 1808, ma la demolizione di quello si intravede dietro era iniziata già un anno prima, quando Luigi Canonica sottopose a Eugenio di Beauharnais una prima idea di Parco convincendolo a eliminare quel giardino formale col suo stile imperiale per dimostrare il potere del sovrano sulla natura, per seguire il gusto del giardino all’inglese che ormai era diventato ‘di moda’ e che ancora oggi disegna un tutt’uno con il Parco.

Ma quando il viceré si trovò anni dopo a Vienna nel castello di Hof, nella lettera che scrisse alla moglie Amalia confessò che "i giardini di questo castello mi ricordano Monza". Con una punta di nostalgia e rimpianto verso i vecchi giardini formali. Non c’è più traccia di quello che racconta la stampa. La prima di 50 opere realizzate da 34 artisti tra disegnatori, incisori e pittori attivi in mostra ai Musei Civici. "Da Napoleone al terzo millennio: gli artisti e il Parco di Monza", realizzata in occasione del bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte, è "un viaggio nella storia, lungo le tracce di Napoleone, e un’occasione dall’alto valore culturale perché significa confrontarci con le nostre radici e la nostra identità", le parole dell’assessore alla Cultura Massimiliano Longo. Una macchina del tempo che fa scoprire come il Piermarini, fin dai primi mesi di cantiere della Villa, avesse previsto di realizzare una piccola Versailles a Monza. Un progetto che si credeva fosse rimasto solo sulla carta, ma che invece un promemoria datato 1784 dell’Arciduca Ferdinando al fratello Giuseppe, diventato imperatore, in cui elenca i lavori eseguiti per i giardini di Monza e allega una piantina dettagliata, dimostra essere stato realizzato.