Vigili di Monza, anche il vice alla disciplinare

Nei guai per l'invio della pattuglia a Torino ai funerali del suocero del comandante

 Piero Romualdo Vergante

Piero Romualdo Vergante

Monza, 13 luglio 2018 - Anche il vice comandante dei vigili Antonio Di Tommaso è stato deferito alla commissione disciplinare. Ha innescato una tempesta che sta scuotendo i vertici del comando della Polizia locale la questione del concorso per l’assunzione di sei reclute sospeso da una decina di giorni dopo che è emerso che vi ha partecipato, e ha vinto con il maggiore punteggio, anche il figlio della compagna del comandante Piero Romualdo Vergante. Un caso che ha portato l’Amministrazione comunale a richiedere l’intervento della commissione disciplinare per valutare provvedimenti per la condotta di Vergante e che ha fatto esplodere una polemica politica arrivata lunedì sera in Consiglio comunale.

E in aula, in una seduta a porte chiuse, sono stati i due consiglieri del Movimento 5 Stelle, Danilo Sindoni e Aurelio Camporeale, a presentare un’interrogazione dal titolo “Trasferta della Polizia locale fuori regione per esequie” in cui si sono chiesti chiarimenti su una segnalazione ricevuta sulla presenza ufficiale del Comune con l’invio di una pattuglia della Polizia locale in occasione dei funerali svolti a Torino a fine giugno del padre della compagna del comandante Vergante. Un’interrogazione che martedì ha fatto scattare le verifiche, il segretario generale del Comune ha convocato il vice comandante Di Tommaso per avere chiarimenti e ieri è stato il sindaco Dario Allevi a confermare che a Torino per le esequie del suocero di Vergante c’erano due vigilesse monzesi in divisa. "Il vice comandante si è assunto la responsabilità dell’accaduto – ha spiegato Allevi –. Ha ammesso che è stata una sua iniziativa decisa come forma di rispetto verso il comandante e ha chiarito che Vergante non ne sapeva nulla". Per l’invio della vigilesse al funerale non è stata poi rispettata la procedura di servizio, non è stato fatto un ordine scritto e c’era solo una segnalazione in bacheca della pattuglia impegnata in missione, ed è stato un uso di un servizio pubblico che non esclude anche risvolti penali.

"È un secondo fulmine che ci è caduto addosso dopo quello del concorso – commenta il sindaco – Sono rimasto di sasso davanti alla ricostruzione dell’accaduto: decisioni prese con questa modalità, da un funzionario con quasi 40 anni di esperienza, lasciano perplessi e sconcertati. Anche perché ci rimette l’immagine del corpo di Polizia locale che invece sta lavorando molto e bene. In questi casi andremo fino in fondo ad accertare le responsabilità e non faremo sconti a nessuno". Come con Vergante per il concorso, anche per Di Tommaso è stata aperta una procedura alla commissione disciplinare che, per regolamento, inizierà le verifiche tra 20 giorni e convocherà il vice comandante. Nel frattempo, come per il comandante, la posizione dell’ufficiale è congelata: "Col pronunciamento della commissione – conclude Allevi – saranno presi i tutti provvedimenti previsti".