Via Bergamo assediata dalla movida

La denuncia dei residenti: "Notti in bianco per gli schiamazzi, caos fino alle 3 del mattino. Non si vive più"

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di Barbara Apicella

"Da mesi ormai ci hanno tolto il sonno, adesso ci negano anche il decoro e la pulizia. Non è possibile uscire di casa la mattina presto per andare al lavoro e trovare i resti di serate di baldoria e di alcol". La denuncia arriva da una residente di via Bergamo esasperata dalla situazione. Che con l’arrivo della bella stagione, e con la chiusura delle scuole, sta peggiorando. Notti in bianco a causa di schiamazzi che, quando c’è di mezzo qualche bicchiere di troppo, rischiano di trasformarsi in risse con l’arrivo delle forze dell’ordine. Un problema che, mentre in inverno era relegato soltanto al fine settimana, adesso continua no stop dal lunedì alla domenica. Con le scuole chiuse i giovanissimi restano fuori fino a tardi. "Io e i miei vicini non ce la facciamo più. Adesso i ragazzi si ritrovano tutte le sere: un via vai continuo da via Bergamo alle vie limitrofe, telefonate alle forze dell’ordine e ogni sera la richiesta dai balconi e dalle finestre di farci dormire". Il problema non sono i locali, ma quando i gestori di bar e ristoranti abbassano la saracinesca. A quel punto per chi vorrebbe dormire si scatena l’inferno.

"Ogni sera è la solita storia. I gruppi si riuniscono fuori dai locali. Ragazzi seduti sui marciapiedi o su casse di legno trasformate in panche, e caos fino almeno alle 3 del mattino. Gridano, bevono, cantano. Quando li invitiamo ad andarsene si spostano solo di qualche centinaio di metri, portando il problema ad altre persone, e dopo qualche ora tornano comunque in via Bergamo. Anche se i locali sono chiuso loro si sono organizzati con alcolici e superalcolici che si portano da casa". Oltre alla via Bergamo è gettonatissima anche la piazza davanti al Nei e i giardinetti attigui. "I ragazzi bevono e mangiano e lasciano ovunque bottiglie, lattine, scatole di pizza. E quando bevono troppo la mattina ci troviamo anche i marciapiedi pieni di vomito".

Poi c’è il problema dei giardinetti. "Meglio evitarli. Anche lì tra i giochi dei bimbi ci sono i resti di serate di alcol e qualche volta anche di sostanze stupefacenti". La richiesta è di maggiori controlli. "Servono più passaggi dopo la chiusura dei locali. Non si può rimanere svegli e poi il giorno dopo andare al lavoro perché gruppi di giovani e di giovanissimi hanno deciso di divertirsi a modo loro sotto le nostre finestre. Noi non ce la facciamo più". I ragazzi, secondo quando racconta la residente, avrebbero intorno ai 20 anni, in alcuni casi anche di meno. Già in passato hanno avuto battibecchi con chi vive nelle vie della movida. "Anche se li avvisiamo che telefoniamo alle forze dell’ordine continuano imperterriti. Anzi alcune volte ci sfidano e non appena sentono le sirene scappano, per poi ritornare".