Stalker della pallavolista "Vizio parziale di mente"

Lo ha stabilito la perizia psichiatrica, il 55enne è stato trasferito dal carcere in una struttura dove potrà essere curato. Chiesto il giudizio immediato

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di Stefania Totaro

Era parzialmente incapace di intendere e di volere quando perseguitava la pallavolista della Nazionale Alessia Orro (nella foto a lato). L’ha concluso la perizia psichiatrica disposta dalla Procura di Monza su Angelo Persico, l’impiegato di banca di Novara di 55 anni arrestato dai carabinieri lo scorso aprile. Per questo motivo il 55enne ha lasciato il carcere e come misura di sicurezza per la pericolosità sociale è stato trasferito in una struttura dove possa curare il suo disturbo psicologico.

Intanto la pm titolare del fascicolo penale, la sostituta procuratrice Cinzia Citterio, ha chiesto il giudizio immediato nei confronti di Angelo Persico e l’udienza del processo è stata fissata a novembre, ma il difensore dell’impiegato, l’avvocato Massimo Bordon di Monza, ha intenzione di chiedere che l’imputato venga ammesso ad un rito alternativo, processo abbreviato o patteggiamento.

"Voglio il tuo ritorno adesso qui ed ora Alessia Orro, ti amo e ti voglio sposare, anche questa mattina...". Questo l’ultimo post dedicato da Angelo Persico alla pallavolista della Nazionale dal profilo Facebook, infarcito di cuoricini rossi, a commento della canzone "Ti scatterò una foto" di Tiziano Ferro scaricata da Youtube, prima di venire arrestato dai carabinieri a Monza per stalking.

L’impiegato di banca di Novara di 55 anni era poi rimasto detenuto in carcere dopo che la gip del Tribunale di Monza Silvia Pansini aveva convalidato l’arresto. Ma la pm aveva deciso di sottoporlo ad una perizia psichiatrica che accertasse se il 55enne fosse sano di mente e socialmente pericoloso.

Per sondare se Angelo Persico soffrisse di un disturbo psicologico che non gli permettesse di prendere atto dei suoi comportamenti, visto che già in passato era stato coinvolto in accuse di atti persecutori e tre anni fa era già finito dietro le sbarre per avere perseguitato l’atleta 23enne con deliranti dichiarazioni d’amore, seguendola negli allenamenti e alle partite, riuscendo ad alloggiare negli stessi hotel delle trasferte e ad accaparrarsi pure i vip pass che permettono ai fan di incontrare i propri beniamini. Dopo avere patteggiato la pena di 1 anno e 8 mesi, aveva ottenuto gli arresti domiciliari. Ma, scontata la condanna, il 55enne, divorziato e padre, non è riuscito ad evitare di tornare sulla vecchia strada che l’ha portato a molestare una ragazza di 30 anni più giovane di lui.