"Sicurezza sul lavoro: manca tutto"

Giulio Fossati, segretario della Cgil Monza e Brianza, interviene sul caso dei due ustionati alla Bracco Imaging

di Alessandro Crisafulli

Sulla sicurezza sul lavoro manca tutto: cultura, prevenzione, addetti, controlli, senso di responsabilità generale e personale: "Il lavoro uccide perché tutti noi non facciamo il nostro dovere", sottolinea Giulio Fossati, segretario della Cgil Monza e Brianza, dopo l’ennesimo grave infortunio, cioè i due operai cinquantenni ustionati da una nube di iodio vaporizzato alla Bracco Imaging di Cesano.

Un episodio che non si è trasformato in tragedia, ma ha riacceso i riflettori su una strage infinita, che in Brianza ha già mietuto quattro vittime da inizio anno. "La fortuna non c’entra nulla, altrimenti non impareremo mai a comprendere le dinamiche del lavoro e i suoi effetti. Ed in ogni caso solo la fortuna non sarebbe sufficiente a ridurre il fenomeno delle vittime di lavoro – dice Fossati –. Il lavoro fa ammalare, ferisce e uccide a causa della sua organizzazione, della mancata valutazione dei rischi, della mancata prevenzione, della scarsità della formazione, della mancata pianificazione e della mancanza di manutenzione e cattiva progettazione – elenca –. Solo comprendendo questo saremo in grado di capire e ricondurre gli incidenti nei luoghi di lavoro a queste mancanze e quindi a precise responsabilità. La sfortuna ha a che fare con il fato e l’attività lavorativa, non è un fulmine a ciel sereno".

Un j’accuse, una riflessione e un appello: tutto insieme. Per voltare pagina una volta per tutte. "Lavoratori precipitati dalle impalcature, schiacciati da pesi, uccisi dalle macchine, feriti gravemente o meno, tutti portano i segni del lavoro sul loro corpo. Malattie e menomazioni, sono gli effetti prodotti dalla mancanza di cultura della sicurezza – prosegue –. Cioè quell’insieme di regole e di comportamenti che quotidianamente mettiamo in atto, senza renderci davvero conto delle conseguenze. Scelte determinate dal profitto. Comportamenti determinati dalla carenza di diritti del lavoro. Dalla riduzione del numero dei controlli e dell’efficacia dell’attività ispettiva. Dalla concorrenza sleale di aziende che lavorano senza garantire i contratti e senza rispettare le leggi". Il tempo passa, gli infortuni proseguono: mercoledì anche in una fabbrica di via Sondrio a Muggiò, con una donna di 57 anni ferita, in modo lieve. Sono 3785 quelli registrati dall’Inail in Brianza al 30 aprile 2022, con un incremento del 64,5% rispetto al 2021.

"Due lavoratori ustionati da vapori di iodio sono vittime di una delle mancanze elencate. Bene faranno in quella azienda se indagheranno a fondo le cause di quell’infortunio, per fare in modo che non si ripeta più". Atti concreti, ciò che serve: "Leggi che tutelano il diritto al lavoro. Manca una pianificazione dell’università che produca i medici del lavoro eo i tecnici della prevenzione. E poi, soprattutto, ognuno di noi deve fare il suo dovere, a tutti i livelli".