Paziente morta, chiesti 4 anni e mezzo

Rimozione del palloncino fatale: medici e infermieri tentarono di truccare la cartella clinica

Chieste condanne per omicidio colposo e falso

Chieste condanne per omicidio colposo e falso

Monza, 17 febbraio 2018 - "Tre condanne a 4 anni e mezzo, 10 mesi e 9 mesi di reclusione per omicidio colposo e falso". Sono le richieste di pena fatte nella sua requisitoria dal pm monzese Vincenzo Fiorillo al processo al Tribunale di Monza per la morte di Franca B., una sessantenne originaria di Lesmo deceduta nel 2011 per un intervento di rimozione del palloncino intragastrico a causa, secondo l’accusa, di una lacerazione all’esofago non diagnosticata dai medici che, con la complicità di alcuni infermieri, hanno poi tentato di cancellare ogni responsabilità falsificando la cartella clinica della paziente.

Per questa vicenda 6 medici e 2 infermieri all’epoca in servizio alla clinica Multimedica di Sesto San Giovanni si sono ritrovati imputati a vario titolo di omicidio colposo e falso. Con il rito abbreviato è già stata condannata al Tribunale di Monza a 2 anni e 8 mesi di reclusione un’anestesista e a 1 anno e 10 mesi di reclusione con la pena sospesa solo per falso un’infermiera, mentre per la stessa accusa hanno patteggiato un altro infermiere e un medico. Assolta invece un altro medico, Fiorenza Fregoni. Ora è in corso davanti al giudice Alessandro Rossato il dibattimento per i colleghi: il medico Tiziana Lodi (imputata di omicidio colposo e falso), il primario del reparto e marito della Lodi, Valerio Ceriani (imputato di omicidio colposo) e la rianimatrice Patrizia Ghisi (imputata solo di falso). Al processo si sono costituiti parti civili il marito e i figli della donna deceduta, che hanno già ottenuto per gli imputati condannati il riconoscimento di un risarcimento dei danni, con una provvisionale immediatamente esecutiva di 50mila euro ciascuno.

Secondo il pm Vincenzo Fiorillo, era stata Tiziana Lodi (per cui è stata la chiesta la condanna a 4 anni e mezzo) a seguire la paziente e a consigliarle il posizionamento di un palloncino intragastrico, che era stato posizionato alla sessantenne nell’ottobre del 2010. Nel maggio del 2011 la paziente era stata ricoverata alla Multimedica per la rimozione del palloncino, che avrebbe provocato una lacerazione all’esofago della paziente non diagnosticata. La donna aveva dovuto sottoporsi a un intervento di urgenza che le aveva provocato prima il coma e poi il decesso. Alla morte della paziente e alla conseguente denuncia dei familiari, i medici, in collaborazione con gli infermieri, avrebbero fatto sparire le parti della cartella clinica che segnalavano l’esistenza di parametri allarmanti con altri non sospetti. Il 22 febbraio le richieste della parte civile e l’arringa della responsabile civile Multimedica, il 22 marzo le prime arringhe dei difensori degli imputati.