"Pacchetti famiglia per fare trasferire qui al Nord gli esperti necessari"

Migration

"Molti giovani sono più propensi a frequentare i licei e proseguire poi gli studi all’università, ma ignorano – loro e soprattutto i loro genitori – che al giorno d’oggi con un’adeguata formazione tecnica e un ultimo anno ‘professionalizzante’ qui il lavoro è assicurato". Arianna Squizzato (foto), direttrice delle risorse umane di Schindler, deve fare i conti da oltre un anno con una cronica carenza di braccia e competenze in un settore particolarmente specializzato come quello dei manutentori di ascensori. Sono diventati merce rara.

Sono molti mesi che siete costretti a lavorare con 30 posizioni lavorative aperte. Come è possibile?

"Innanzitutto c’è un problema legato al Covid, soprattutto in Lombardia. Per due anni l’emergenza sanitaria ha bloccato gli esami per il patentino obbligatorio della Prefettura. Soltanto adesso qualcosa sta riprendendo, ma tra l’esame e l’effettiva operatività passa un anno. E questo innesca a domino il secondo problema, ovvero lo scarso ricambio generazionale. La criticità sul personale tecnico specializzato è molto forte". Schindler in Italia ha circa 1.500 dipendenti e quasi 900 sono dell’area tecnica.

Il mercato sta crescendo eppure nessuno si fa avanti: come è possibile intervenire? "I tecnici sono la nostra fabbrica viaggiante, ma rischiamo di non essere in grado di coprire tutte le posizioni. Sicuramente come prima azione è necessario chiudere il gap, coprire i posti vacanti, e al tempo stesso arricchire la professione per il futuro".

Nell’immediato, invece?

"Cerchiamo di arginare con ‘pacchetti famiglia’ per incentivare il trasferimento in Lombardia da altre regioni: residence per 6 mesi e poi bonus una tantum come contributo alle spese per il trasferimento in alloggio proprio. Auspico che entro due anni si arrivi a una situazione più sana". Mentre sul piano della formazione?

"Fino a qualche anno fa, quello del tecnico manutentore di ascensori è stato un mestiere tramandato di padre in figlio, mentre oggi, vista anche la rapida e profonda trasformazione digitale del settore, prevede un percorso di studi approfondito e specifico. Per questo abbiamo assunto una decina di giovani apprendisti provenienti da tutta Italia che per due anni impareranno il mestiere direttamente in azienda". M.G.