Operaio folgorato su un ponteggio L’area posta sotto sequestro

Il manovale di 57 anni di origine romene si è accasciato all’improvviso: all’inizio sembrava un infarto. Sono stati i colleghi a riferire ai vigili dell’ipotesi della scarica elettrica forse a causa di un cavo scoperto

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di Barbara Calderola

Ci hanno provato fino all’ultimo, ma il viaggio disperato all’ospedale di Vimercate, mentre i sanitari del 118 tentavano di rianimarlo, purtroppo è stato inutile. E’ morto così un operaio di origini romene di 57 anni, che si era accasciato all’improvviso sul ponteggio di un cantiere nel centro di Arcore. All’inizio era sembrato un infarto, ma con il passare del tempo è apparso più verosimile che a lasciare a terra l’ennesima vittima nel settore edile sia stata una violenta scossa elettrica.

L’emergenza è scattata intorno alle 13 in via Umberto I, a due passi dalla chiesa, dalla sede degli ambulatori dell’azienda ospedaliera e dal comando della polizia locale. Proprio i vigili sono stati fra i primi a intervenire, insieme ai medici del presidio locale, mentre nell’edificio giallo, dove è in corso il rifacimento del tetto, arrivavano anche i vigili del fuoco, l’ambulanza e i carabinieri.

Sull’uomo, residente in città, da subito senza conoscenza, è stato praticato un massaggio cardiaco. Sono stati i colleghi a riferire ai ghisa, cui sono affidate le indagini, dell’ipotesi di folgorazione. Il manovale è praticamente arrivato senza vita al pronto soccorso e la salma si trova ancora a Vimercate, a disposizione dell’autorità giudiziaria di Monza alla quale compete ricostruire i fatti. Sui resti della vittima sarà comunque eseguita l’autopsia, la sola che possa chiarire con esattezza le cause della morte.

L’area del palazzo che sorge sulla strada principale di Arcore interessata ai lavori è al momento sotto sequestro. Da verificare in che modo la vittima possa aver ricevuto la scarica risultata fatale. Accertamenti tecnici saranno eseguiti proprio sul ponteggio dove si è consumato l’incidente. Da comprendere se ci fossero cavi scoperti, o se all’origine della scossa ci sia il malfunzionamento di un attrezzo. Circostanze tutte da confermare. Mentre il caso passa in carico alle analisi del medico legale, la Brianza fa i conti con l’ennesima vittima del lavoro in un anno che era già iniziato male.