Omicidio a Seveso, choc e silenzi in famiglia. Vincenzi: volevo uccidere

Le tragiche dichiarazioni dell’uomo che ha strangolato la ex. Il Comune di Seveso annuncia una fiaccolata

Il luogo del delitto

Il luogo del delitto

Seveso, 26 novembre 2016 - La famiglia Cassina si è stretta nel suo dolore, dopo la terribile tragedia che l’ha colpita e non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Sono nell’abitazione medese della famiglia degli storici mobilieri i due bambini, un maschietto di tre anni e una bambina di un anno, i figli della coppia che mercoledì sera si è andata in pezzi per sempre. Il papà dei bambini, Vittorio Vincenzi, 56 anni, ha strangolato e poi finito affogandola in una pentola d’acqua calda l’ex compagna, Elizabeth Huayta Quispe, 29 anni, di origini peruviane.

L’indagato stesso - con alcune dichiarazioni spontanee - ha confermato di avere immerso il volto della donna nell’acqua bollente "per essere sicuro che fosse morta". Ora i piccoli sono affidati alla zia paterna, Giulia, e solo nelle prossime settimane il Tribunale dei Minori di Milano deciderà del loro futuro. Unica parente a piangere la morte di Elizabeth è la mamma della ragazza uccisa, la nonna dei bambini che risiede nella zona Sud di Milano ma che spesso veniva in Brianza per aiutare la figlia, quando ha saputo la notizia ha avuto un malore.

L’omicida, Vittorio Vincenzi, si trova invece in carcere a Monza, dopo l’interrogatorio fiume di mercoledì notte, quando ha confessato il delitto. Questa mattina è in programma al tribunale di Monza la convalida dell’arresto del 56enne sevesino, di fronte al Gip di Monza, Patrizia Gallucci. Dopo aver lavorato nella farmacia dei suoi genitori aveva fatto anche l’informatore scientifico del farmaco e dal 2008 era diventato amministratore unico della Garibaldi Srl, una società che a Milano, in via Garibaldi 104, vicino alla stazione centrale, ha aperto la gelateria "Ice Bound", dove figurano tra i soci diverso componenti della famiglia Cassina tra i quali anche il cognato Umberto e il nipote Marco Cassina. L’uomo due mesi fa, nel settembre di quest’anno è stato denunciato dall’ex compagna per stalking. Un rapporto burrascoso quello della coppia: i due si erano già denunciati reciprocamente per insulti e ingiurie; entrambi poi avevano ritirato le due segnalazioni.

Una relazione che è degenerata mercoledì sera con lo strangolamento di Elizabeth Huayta Quispe. Lei voleva solo festeggiare il compleanno della sua secondogenita che compiva un anno. Invece ha trovato la morte. Ora è all’istituto di medicina legale di Milano dove nei prossimi giorni le sarà fatta l’autopsia. Da un anno, aveva lasciato la casa in via Ravenna a Milano che divideva con la madre e si era trasferita ufficialmente nell’appartamento di Seveso, chiedendo la residenza nel novembre 2015. Difficili e noti ad amici, vicini e parenti i rapporti burrascosi nella coppia. Sembra che alla base dei dissidi fra i due ci fossero i problemi economici, la gestione della famiglia e le continue richieste di soldi da parte dell’ex compagna. "È agghiacciante pensare quanto un uomo possa arrivare a fare ad un proprio simile solo perché più debole. La violenza sulle donne è ancora oggi una macchia inaccettabile per la nostra società, macchia contro la quale dobbiamo fare molto di più a livello di prevenzione, educazione, denuncia" ha scritto l’amministrazione comunale di Seveso annunciando una fiaccolata in ricordo di Elizabeth.