STORIE DI BRIANZA / "La naja sì, però con la moglie"

Una storia fatta di razzismo e maschilismo accaduta in Brianza mezzo secolo fa

Un'adunata militare

Un'adunata militare

Monza, 24 marzo 2019 - “La naja sì, però con la moglie”. Titolava così all’inizio degli anni Settanta il quotidiano “Il Giorno”, un po’ stranito, un po’ divertito, forse, a proposito di un’incredibile, a tratti triste vicenda accaduta in quei giorni.

Tutto raggiunge il culmine sino ad arrivare ai giornali quando, in un freddo giorno di gennaio, in una base aeronautica calabrese si presenta un aviere di 20 anni che lì si trova a prestare servizio militare. Il giovane, un ventenne brianzolo, torna da una lunga licenza per le festività natalizie e fin qui non ci sarebbe nulla di strano. La stramberia è tuttavia un’altra, il ragazzo si presenta infatti al cospetto del proprio comandante tenendo per mano la moglie: una ragazza di appena 18 anni, incinta, che vorrebbe tanto venisse accolta in caserma assieme a lui per il tempo restante a terminare il periodo di leva obbligatoria.

La storia che si nasconde dietro a questa vicenda è molto più complessa. E ricca di lati oscuri difficili da illuminare. I due giovani si sono conosciuti e sposati poco prima che il ragazzo partisse per il servizio militare. Al momento di partire la ragazza, che viene dal Sud Italia, viene affidata dal giovane marito alle cure delle proprie due sorelle, che la ospitano a casa loro in un paesino dell’alta Brianza, e le trovano un lavoro nello stesso stabilimento in cui loro stesse sono impiegate. Le cose però non sono semplici e non è evidentemente tutto “rosa e fiori”. Tanto che un giorno le due sorelle parlano con lo sposino aviere e gli comunicano un fatto tanto inatteso quanto sconcertante: la mogliettina, che nel frattempo si era trovata una casa per conto proprio poco distante, è svanita nel nulla. Non si è più presentata al lavoro né si è fatta più vedere dalle due cognate. E la sua nuova casa apparirebbe vuota.

Le due sorelle sostengono però anche altro, benché non sia dato sapere se si tratti di realtà o malevole illazioni: la ragazza sarebbe stata vista fuggire in compagnia di un altro giovane abitante dei dintorni. Sarà vero? Non si sa. Di certo comunque il giovane aviere disperato riesce a ottenere una lunga licenza straordinaria dal proprio comandante per cercare di far chiarezza sulla vicenda e rintracciare la moglie. E ci riesce: la ragazza viene trovata e, dietro minaccia di una denuncia per abbandono del tetto coniugale, viene convinta a tornare sui propri passi. Il marito la affida stavolta all’anziana madre, che vive nell’hinterland milanese. Trascorre un po’ di tempo e la giovane sposina (forse suo malgrado) si ritrova di nuovo in mezzo a una strada. L’anziana signora informa il figlio di non poter più ospitare a proprie spese la nuora, rimasta senza lavoro, attingendo soltanto alla propria modesta pensione. Le due cognate, dopo quanto accaduto l’ultima volta, si rifiutano di dare una seconda chance alla diciottenne e la ragazza, costretta a tornare da sola nel proprio vecchio appartamento, lo ritrova al buio e al gelo: l’Enel, a cui non sono state pagate da mesi le bollette, ha staccato tutti gli allacciamenti. In più, anche il proprietario dell’appartamento ha presentato un’ingiunzione di sfratto: sempre per la stessa ragione, e cioè che da tempo nessuno paga la pigione.

Ecco allora l’ultima disperata mossa del marito: portarsi la giovane moglie in caserma.

Le preghiere dell’aviere brianzolo, sottoposte al comandante, non sono però destinate a trovare fortuna. Anzi, l’autorità militare fa presente abbastanza recisamente

al giovane che deve espletare fino in fondo il servizio militare.

A dispetto delle licenze straordinarie già concesse considerata la sua eccezionale situazione familiare, se non si ripresenterà regolarmente in caserma, e senza accompagnatrici impreviste, incorrerà in una denuncia per diserzione.

Le cronache dei giornali dell’epoca si fermano qui.

E nulla ci è dato sapere di come si sia risolta questa spinosa faccenda. Né di cosa sia accaduto a questa giovane coppia. E soprattutto a quella ragazza così giovane che sembrerebbe essere finita vittima di meccanismi forse più grandi (e ingiusti) di lei.