Il Bloom adesso cambia musica e scommette sul grande schermo

Non più solo concerti e proiezioni: lo storico club ha aperto una casa di distribuzione di film indipendenti

La sala di Bloom Cinema

La sala di Bloom Cinema

Mezzaago (Monza e Brianza), 30 gennaio 2023 -​ Non più soltanto un luogo dove i film si proiettano e si vedono, ma anche un promotore di pellicole e lungometraggi. Un soggetto impegnato a far girare opere e documentari su e giù per lo Stivale, proponendoli a sale cinematografiche selezionate e ad altri luoghi di cultura, in sintonia per spirito e contenuti. In direzione ostinata e contraria, come da miglior tradizione per una realtà nata all’insegna del motto “sviluppi incontrollati“. Una scommessa scaturita dalla passione per il cinema in sala, proprio quando tutti dicono che per il cinema fuori dalle mura di casa non c’è futuro. Il Bloom ancora una volta rilancia e si getta anima e corpo in una nuova avventura, dando vita al progetto Bloom Distribuzione, con cui entra ufficialmente nel mondo della distribuzione cinematografica in Italia. Una novità assoluta per il centro multiculturale mezzaghese, un’iniziativa un po’ controcorrente come è tipico tra le mura di via Curiel.

"L’idea di creare Bloom Distribuzione è nata quasi per caso – racconta Cecilia Castellazzi, responsabile di Bloom Cinema e del nuovo progetto –. È sbocciata chiacchierando un giorno con Alberto Valtellina, il regista de “La bicicletta e il Badile“, che in passato si è occupato anche di distribuzione cinematografica. Parlando con lui ci siamo detti che sarebbe stato bello fare anche distribuzione dei film, e così è partito tutto. Alberto aveva già contatti con la produzione del documentario “High Maintenance“ e quindi abbiamo cominciato con questo. La distribuzione è di Bloom Cinema, ma con l’eminenza grigia dietro le quinte di Valtellina". "Siamo partiti con questo film perché ci è piaciuto molto – precisa –: parla di memoria, di senilità, di arte contemporanea, di cura e di manutenzione, anche nel senso di cura col gesto di affetto, con le mani. Abbiamo contattato il regista Barak Heymann e la produzione e abbiamo acquisito i diritti cinematografici. Poi ci è venuta anche l’idea di invitare Heymann in Italia per un piccolo tour in alcune sale cinematografiche selezionate: così abbiamo organizzato una serie di proiezioni e incontri che ha già toccato Firenze, Modena, Bologna e Padova. Dopo quella al Bloom ci saranno ancora le date di Milano e Bergamo".

"Heymann è una persona squisita, molto generosa, con cui è bello confrontarsi, anche per gli spettatori – sottolinea la responsabile di Bloom Cinema –. Ha tante cose da raccontare, anche sull’amicizia con Dani Karavan, l’artista protagonista del documentario, scomparso nel 2021. Nel film compare pure Wim Wenders, che era molto amico di Karavan. La pellicola ha partecipato a tantissimi festival e ha vinto premi importanti. Speriamo che dopo questo primo tour ci sia modo di continuare a farla viaggiare". Ma per Bloom Distribuzione si tratta solo del primo passo: l’intenzione è dichiaratamente quella di continuare. "È il primo esperimento di distribuzione film per noi – puntualizza Castellazzi –: ora vedremo di riuscire ad acquistare altri film da distribuire. Sicuramente il progetto è un azzardo, visto il momento critico che stanno vivendo le sale cinematografiche, non solo in Italia. Ci siamo interrogati anche noi su questo aspetto, ma come Bloom crediamo nella centralità della sala cinematografica, dove il film viene vissuto collettivamente: è una cosa impagabile. Sono convinta che il cinema non è destinato a morire. D’altra parte pure l’ultima pellicola di Steven Spielberg racconta di questa magia del cinema. In questo senso Bloom Distribuzione è anche un po’ una speranza e un augurio".

"L’idea ora è di dedicarci a fondo ad “High Maintenance“, poi nei prossimi mesi ci guarderemo attorno per altre acquisizioni – assicura –. Adesso cerchermo di proporre il film pure in altri contesti, come rassegne, festival e musei legati all’arte contemporanea, visti i temi che tocca". D’altronde "la vocazione di Bloom – conclude – è sempre quella di promuovere la cultura e la musica in funzione della socialità, dell’aggregazione, del far stare insieme le persone per discutere e confrontarsi".