Mascherina abbassata Sindacalista licenziato

Sciopero di protesta alla Star. Il lavoratore: ""Non respiravo più. Ho preso fiato a 7 metri. dai colleghi sulla linea"

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"Mascherina abbassata", Star licenzia il sindacalista e la Flai-Cgil Brianza annuncia battaglia. "Colpita la militanza, l’azienda ritiri subito il provvedimento", chiede la segretaria Federica Cattaneo.

"Non respiravo più, ho preso fiato a sette metri dai colleghi durante il lavoro sulla linea. Soffocavo per via del vapore acqueo. A novembre avevamo in dotazione una sola mascherina al giorno". Fabrizio Ferrari, 51 anni, di Gorgonzola, è il lavoratore sanzionato dal colosso spagnolo del doppio brodo, poche righe per raccomandata hanno chiuso un rapporto cominciato nel 1996: 25 anni sulla catena di montaggio da addetto alla preparazione delle materie prime. Venti dei quali con in tasca la tessera della Federazione dell’agro-industria. "Non mi rendo ancora conto di quello che è successo".

"Abbiamo capito subito che la contestazione era pretestuosa, un’azione discriminatoria contro chi è impegnato nelle nostre fila ed è critico con l’azienda quando non rispetta gli accordi. L’operaio è stato nell’Rsu - sottolinea la segretaria -. In otto ore di lavoro capita anche ai responsabili di riposare un attimo dalla mascherina a distanza di sicurezza nel rispetto del Dpcm. Così prevede la norma". Il fatto risale al 10 novembre, due mesi dopo Ferrari è stato sospeso, dall’8 gennaio al 3 febbraio, infine, cacciato. La decisione ha provocato la reazione dei colleghi che hanno aderito allo sciopero proclamato da Flai: 3 ore domani. "Ed è successo un altro fatto gravissimo: i dipendenti sono stati chiamati in ufficio. Volevano dissuaderli dal partecipare - rivela Cattaneo -. Abbiamo diffidato la dirigenza, stiamo valutando la denuncia per condotta antisindacale. Qui non si parla della tutela di una singola persona, ma della libertà e della dignità di tutti". Non era mai successo che Star licenziasse unilateralmente. "Andiamo avanti con la mobilitazione anche nelle aule di tribunale. Contiamo che Fai e Uila si schierino al nostro fianco". In serata l’azienda non aveva ancora commentato.

Barbara Calderola