BARBARA CALDEROLA
Cronaca

La villa della ’ndrangheta. Sequestrata al capobastone nullatenente per il Fisco

La dimora da almeno mezzo milione di euro era intestata al figlio giovanissimo. Il padre sta scontando ai domiciliari sedici anni per associazione mafiosa.

La villa della ’ndrangheta. Sequestrata al capobastone nullatenente per il Fisco

La villa della ’ndrangheta. Sequestrata al capobastone nullatenente per il Fisco

Non ha reddito, ma viveva in una villa da mezzo milione e le Fiamme gialle la sequestrano. La casa con garage e auto di lusso non è sfuggita all’occhio attento dei finanzieri del comando provinciale di Monza, che si sono presentati a Giussano all’uscio del capobastone nullatenente per mettere i sigilli all’abitazione. Lui, boss condannato a 16 anni per associazione mafiosa al 416 bis, era ai domiciliari proprio fra quelle mura. È un pezzo da novanta della ‘ndrina locale, succursale della casa madre calabrese, finito nella rete di Infinito, la maxi inchiesta che smantellò il sistema delle cosche in Lombardia e anche qui. La magione decisamente troppo sopra le sue possibilità è intestata al figlio poco più che maggiorenne, mentre la moglie ha presentato solo denunce dei redditi saltuarie negli anni. L’indagine sulla situazione patrimoniale della famiglia ha messo in evidenza la discrepanza fra il tenore di vita e le reali possibilità del 56enne, facendo scattare il provvedimento a suo carico per ordine della Procura di Milano. E ora per loro si profila lo sfratto, mentre l’immobile si avvia alla confisca.

Entrerà così nel novero dei 3mila beni che in Regione sono stati sottratti alla criminalità organizzata e che lo Stato riconsegna ai Comuni per destinarli ad attività sociali. Un percorso lungo e spesso accidentato. Il boss di Giussano potrà difendersi provando a giustificare il possesso del villone, un iter che sarà seguito dall’amministratore giudiziario nominato dopo il blitz della Finanza, innescato dall’azione di monitoraggio dei condannati per mafia e del sistema economico nel quale si muovono. Sulla carta non hanno un centesimo, ma in realtà continuano ad avere ampie disponibilità di denaro, patrimoni di fatto che stridono con le informazioni fornite al Fisco.

L’ultimo caso a Vimercate. L’ex fabbrica di lampadari requisita alla criminalità anni fa, diventerà presto un nido per famiglie in difficoltà economica e rifugio per senzatetto. Al posto degli affari sporchi, monolocali per chi è finito in mezzo alla strada e un dormitorio. Così ha deciso l’Amministrazione da quando ha ricevuto le chiavi della palazzina a tre piani e ora ne è proprietario. Un destino simile a quello che potrebbe avere anche la villa di Giussano.