La Granarolo chiede il pozzo: ad Arcore scoppia la guerra dell’acqua

L’ampliamento dello stabilimento fa scontrare maggioranza e opposizione con accuse di strumentalizzazione in vista delle prossime amministrative

La Granarolo ha chiesto di poter costruire un nuovo pozzo ad uso industriale

La Granarolo ha chiesto di poter costruire un nuovo pozzo ad uso industriale

Arcore (Monza Brianza) - Nel paese brianzolo è scoppiata la guerra dell’acqua. Succede che la Granarolo, proprietaria dell’ex Lat Bri, fabbrica di formaggi e latticini al confine tra Usmate Velate ed Arcore, ha chiesto di poter costruire un nuovo pozzo dell’acqua ad uso industriale. Un’opera propedeutica al futuro ampliamento dello stabilimento verso Arcore.

"Un progetto che Granarolo ha già presentato e la futura amministrazione ne concluderà l’iter", dice l’assessore all’Urbanistica Roberto Mollica Bisci. Accade poi che in Consiglio Comunale la maggioranza di centrosinistra approva la variante urbanistica necessaria alla realizzazione del pozzo mentre tutta l’opposizione - M5S, Immaginarcore, Lega e Forza Italia - vota contro. La polemica è così servita. "Questo pozzo si andrebbe ad aggiungere a tre già esistenti. Servirebbe ad aumentare la produttività dello stabilimento: con la creazione di nuovi posti di lavori e la tutela di quelli esistenti", scrive il Pd in un manifesto apparso nel paese dove vive Silvio Berlusconi. "Granarolo, con 12 stabilimenti in Italia e 8 all’estero, ha sempre detto che un mancato aumento di produttività porterebbe inevitabilmente alla sua chiusura, con le conseguenze che potete immaginare per tanti dipendenti e per tutto l’indotto arcorese". Poi l’attacco all’opposizione che avrebbe votato no in modo strumentale: "la campagna elettorale incombe e noi siamo pronti anche agli attacchi politici più biechi e le aggressioni personali più immorali. Ma non accettiamo che ciò avvenga sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini. Quando si parla di come sostenere le imprese e i lavoratori, questo episodio sia ricordato".

Non si è fatta attendere la risposta dei 5 Stelle che parlano di calunnie e annunciano querele. "Non siamo tenuti a dare conto del nostro". Spiegano comunque che il loro consigliere comunale Andrea Orrico ha votato contro "in considerazione dei vari aspetti che contrastano con le nostre visioni su consumo di suolo ed edificabilità". E non "per attaccare la giunta né tantomeno danneggiare i lavoratori". Carlo Zucchi, di Immaginarcore, la lista civica post ideologica che alle prossime elezioni sarà in coalizione con i 5stelle per sostenere Luca Monguzzi, si rivolge alla candidata sindaca del centrosinistra Paola Palma, "Spero che tu non voglia trasformare una campagna elettorale locale in un manifesto anni 70, che sia importante anche per voi occuparvi dei problemi del paese, che lo slogan "battere le destre" non nasconda invece il più collaudato "distruggere le sinistre". e aggiunge. "Per cinque anni non avete ascoltato nulla".