La frazione fantasma Una piazza, 4 confini Chiusi la stazione e il centro anziani

Scarseggiano i volontari per gestire il vecchio ritrovo dei pensionati. A Solaro manca soprattutto la socialità in una zona ormai dormitorio

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di Gabriele Bassani

Oggi il Villaggio Brollo è soprattutto una frazione residenziale, gente che parte al mattino per il lavoro e rientra la sera. Sempre meno le occasioni di socialità, come lamentano quelli che ricordano ancora i bei tempi in cui la comunità particolarmente affiatata del Brollo era citata come esempio.

Pochi giorni fa ha chiuso i battenti anche il centro anziani Tre Quartieri, che per una ventina d’anni è stato punto di riferimento per i pensionati della frazione, e che fu ricavato proprio nell’ex abitazione del fondatore Giuseppe Brollo. Una chiusura dovuta alla scarsa frequentazione ma, soprattutto, alla mancanza di volontari che si prendessero l’impegno di tenere aperto. Era arrivato a contare fino a 650 associati. Ultimamente, dopo le lunghe chiusure e le limitazioni per il Covid, erano rimasti in 150, ma solo sulla carta.

"Sono cambiate le abitudini, non c’è più quella voglia di stare insieme che c’era un tempo, soprattutto la sera, dopo il lavoro", ricorda Ginetta Marcat, che in via delle Arti, all’ombra della torre dell’acquedotto (che, manco a dirlo, fu realizzata insieme a tutta la rete di distribuzione, da Giuseppe Brollo) ha gestito il bar di famiglia dal 1963 fino alla chiusura nel 2017. A tenere insieme la comunità, sul lato di Ceriano Laghetto c’è il centro civico con il campo da basket e di calcetto e le sale interne dove il comitato di frazione promuove i suoi appuntamenti mensili con le tombolate o le serate a tema. Ci sarebbe anche una stazione ferroviaria, sulla linea S9 Saronno-Seregno, riaperta nel 2012 ma chiusa ormai da 2 anni in seguito ai problemi con legati alla presenza di tossicodipendenti. Qui c’è anche un’area industriale, con la sede produttiva dell’accaieria Terninox e numerose piccole e medie imprese artigianali di diversi settori. Sul lato di Solaro ci sono le scuole, a partire da quella d’infanzia, intitolata sempre al commendatore, un oratorio vivace, con le sue squadre di calcio, il teatro e le diverse iniziative per i ragazzi e la festa patronale, a maggio, con il recupero in tempi recenti del palio di frazione e i rioni che addobbano la strada provinciale. C’è anche l’ufficio delle Poste, che per i residenti in frazione rappresenta un servizio importante, insieme al supermercato e alla farmacia.

Sul terreno di Limbiate c’è il campo sportivo comunale di via Corelli, dove gioca la Serenissima, che è la squadra di calcio della frazione. Fino a qualche anno fa c’era, lato Solaro, anche il bocciodromo con la bocciofila che portava lo stesso nome della squadra di calcio, ma adesso non c’è più. È rimasta la provinciale ex Ss527, che collega Saronno a Monza ed è sempre più trafficata e di conseguenza pericolosa. Per attraversarla c’è un semaforo con i passaggi pedonali riservati. Tempo fa si parlava anche del progetto di un interramento parziale della strada con sovrappasso pedonale, ma è rimasto sulla carta perché l’allora Provincia, oggi Area metropolitana di Milano (ente gestore della strada) non ha mai messo a bilancio il denaro necessario all’imponente intervento.