"Il peggio non è passato: ora scriverò alle scuole"

Dario Allevi analizza i dati altalenanti di questi giorni sui contagi e avverte: "Studenti a rischio, devono rispettare le distanze e usare le mascherine"

Migration

di Marco Galvani

Dopo la grande paura del centinaio di nuovi casi in sole 24 ore, una giornata con "dati più rassicuranti". L’ultimo bollettino diffuso da Regione Lombardia sul numero dei contagi in provincia mette a referto 31 nuovi positivi, di cui 2 a Monza città, quando invece il giorno precedente erano 34 soltanto nel capoluogo. "La situazione è molto altalenante - il commento del sindaco di Monza Dario Allevi - ed è di difficile comprensione". Al di là della ‘distensione’ di ieri, "quelli di lunedì sono numeri che ci riportano indietro nel tempo anche se –fortunatamente – non corrispondono a un aumento proporzionale di ricoveri in ospedale. Da un giorno con l’altro i ricoveri all’ospedale San Gerardo sono aumentati di 3 unità arrivando a quota 28, mentre i pazienti in terapia intensiva sono fermi a 5". Anche se, come è emerso ieri pomeriggio nel corso della riunione del Centro coordinamento soccorsi con tutti gli enti mobilitati sui vari fronti nella gestione dell’emergenza sanitaria, "i nuovi positivi spesso arrivano in ospedale qualche giorno dopo rispetto al momento del contagio". Ciò non toglie che in ventiquattro ore si è passati dalla preoccupazione al "sospiro di sollievo", fermo restando che "questo non vuol dire che il peggio è passato, anzi".

E "per completezza di informazioni è necessario precisare che dall’inizio della scuola è in costante aumento anche il numero dei tamponi quotidianamente effettuati", puntualizza il sindaco. E aggiunge che "gli approfondimenti che arrivano dal Centro coordinamento soccorsi, che si riunisce ininterrottamente dallo scorso febbraio, ci dicono che circa la metà dei nuovi positivi sono ragazzi minorenni e, di questi, 25 sono studenti iscritti alle scuole superiori". Superiori, ma anche medie. E per questo "stiamo pensando, insieme con il prefetto, di scrivere una lettera a tutti i dirigenti scolastici, alle parrocchie e alle società sportive chiedendo loro di continuare a non abbassare la guardia. Di avere pazienza e prudenza e di proseguire nella loro attività non soltanto di insegnamento, ma anche di sensibilizzazione degli studenti verso i corretti comportamenti da tenere. Attenzioni che vanno usate 24 ore su 24".

Allevi vuole essere chiaro senza troppi giri di parole: "Un altro lockdown non ce lo possiamo permettere, il tempo della responsabilità è adesso. Non sprechiamo i risultati raggiunti fino ad oggi, rispettiamo le regole sempre, non soltanto a scuola, ma anche durante il tempo libero. Sforziamoci di mantenere le distanze anche con gli amici e indossiamo sempre la mascherina – il riferimento alle scene della movida –: solo così ridurremo i piccoli cluster che anche in città si stanno moltiplicando". Il sindaco si appella al senso civico dei suoi cittadini: "Non ci può essere un agente che controlla i gesti e i comportamenti di ognuno dei 124mila monzesi residenti, che poi diventano quasi 200mila durante il giorno con gli uffici e le attività commerciali. Impensabile e impossibile". Ecco perché "ognuno deve essere responsabile di se stesso e dei suoi cari. Perché la partita contro il Covid è tutt’altro che finita".