Il duello per la Provincia. Bocca sfida Luca Santambrogio: "Vogliamo contare di più"

Il sindaco di Cesano candidato presidente dal centrosinistra con la lista Brianza Rete Comune "Addio soluzioni dall’alto, dobbiamo condizionare le grandi scelte che ricadono sul territorio".

Il duello per la Provincia. Bocca sfida Luca Santambrogio: "Vogliamo contare di più"

Il duello per la Provincia. Bocca sfida Luca Santambrogio: "Vogliamo contare di più"

di Monica Guzzi

MONZA

"I sindaci del centrosinistra e la coalizione Brianza Rete Comune, che aggrega le diverse esperienze civiche e partitiche presenti nei nostri Comuni, mi hanno indicato come candidato alla presidenza della nostra Provincia. Ringrazio tutti coloro che hanno espresso la loro fiducia nei miei confronti e accetto la proposta con lo stesso spirito di servizio con cui due anni fa ho accettato la candidatura a sindaco della mia città".

Gianpiero Bocca, 53 anni, primo cittadino di Cesano Maderno, così come un altro presidente che l’ha preceduto, l’attuale cponsigliere regionale dem Gigi Ponti, accetta la sfida della candidatura e accarezza un sogno: tornare a occuparsi della Provincia, dove ha lavorato per anni. Questa volta però, al posto dei panni del funzionario, potrebbe vestire quelli di sindaco-presidente.

Sarà un duello avvincente, quello fra Bocca e il sindaco di Meda, Luca Santambrogio, leghista, presidente uscente della Provincia, sostenuto dal centrodestra. Per la prima volta infatti i giochi non sono del tutto scontati, poiché, alla conta dei voti Comune per Comune, i duellanti partono da una situazione di quasi equilibrio: il centrodestra conta più municipi, ma il centrosinistra ha conquistato quello “pesante“ di Monza.

Bocca, che effetto fa pensare di tornare a lavorare in via Grigna?

"È una realtà che conosco molto bene. Ero funzionario apicale con un ruolo legato ai servizi di rte del marketing territoriale e cultura. Ho seguito la nascita della Provincia di Monza e Brianza fin dai primi passi in piazza Diaz, lavorando con l’assessorato dedicato alla sua attuazione dalla Provincia di Milano. Da ex dipendente conosco bene la macchina, e sono di provenienza civica. Si tratterà di capire se all’interno dei diversi consigli comunali ci sono persone che si riconoscono nella mia figura".

Il centrodestra con Luca Santambrogio sulla carta potrebbe partire da qualche voto in più. Come pensa di giocarsela?

"Facendo leva sulle liste civiche, che in molti Comuni di centrosinistra hanno un peso importante. La mia esperienza politica si colloca all’interno di ViVicesano, una delle realtà politiche di natura civica della nostra Provincia da cui provengono diversi amministratori locali, e che insieme alle altre forze partitiche spesso contribuiscono a governare numerose città con uno stile riconosciuto e fortemente radicato nel tessuto sociale. Vorrei riuscire a portare questo stile anche nella funzione di presidente della Provincia di Monza e Brianza".

E poi ci sono i 5 Stelle, che le Province non le hanno mai amate...

"Nelle ultime elezioni i 5 Stelle sono andati a votare e sono certo che lo faranno ancora. Penso che la mia candidatura possa essere per loro interessante".

Qual è il vostro progetto?

"Il primo obiettivo è rimettere al primo posto il ruolo di sindaci, assessori e consiglieri comunali. In una Provincia giovane come la nostra, rappresentano una risorsa importante impegnata oggi in tanti progetti comuni che ci sfidano per il futuro: cultura, formazione, ambiente e sicurezza. Molti sono i temi importanti che l’ente provinciale gestisce, dalla programmazione territoriale alle scuole superiori, dal lavoro alla cultura, dalle infrastrutture stradali all’ambiente. Su sanità e trasporti siamo in seria difficoltà anche rispetto a molte altre realtà provinciali; sono convinto che la Provincia, come vera “casa dei Comuni”, debba giocare un’azione molto più incisiva come ente in grado di condizionare e guidare le scelte

che poi ricadono sui nostri Comuni e cittadini. Evitando di subire scelte calate dall’alto".

Un esempio?

"Il trasporto pubblico, dove la dimensione milanese rischia di schiacciarci. Penso alla metropolitana, ai binari, ma anche al trasporto su gomma, dove l’agenzia per il Tpl ha deliberato le linee guida dividendo in tre la Brianza ma senza coinvolgere l’assemblea dei sindaci".

Le priorità?

"Il Piano territoriale di coordinamento provinciale è un’occasione per fare scelte coraggiose in materia di verde e occupazione di suolo. E poi c’è il tema del Welfare, penso al caso spinoso dell’ospedale di Desio, e quello enorme della Pedemontana. In tutte queste questioni la Provincia deve recuperare un ruolo politico e diventare un ente inermedio rispetto alla Regione col quale rapportarsi sul territorio. L’assemblea dei sindaci c’è, intendo convocarla molto più spesso".