Dentro i giardini reali con la realtà aumentata

Grazie a visori tecnologici una quarantina di visitatori ha potuto scoprire com’erano nel ’700. Anche sindaco Pilotto e Giunta con gli “occhiali“

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di Cristina Bertolini

Appuntamento sul lato sud della Villa Reale, accanto allo scalone laterale su via Boccaccio, da cui parte un viaggio in 12 tappe, su circa un chilometro, attraverso i giardini della Villa Reale per riscoprirli com’erano all’epoca dell’Arciduca Ferdinando. ha preso vita sabato 9 il progetto “InReale“, a cura il Centro di Documentazione delle Residenze Reali Lombarde che ha ottenuto un finanziamento della Fondazione Cariplo e il concorso del Politecnico per start up innovative, in collaborazione con il Consorzio di gestione. Affascinati i primi fruitori del giardino in 3D, in due turni a cui sono intervenuti prima gli assessori neoeletti della Giunta Pilotto e poi una quarantina di visitatori.

"L’aspetto emozionante - fanno osservare i visitatori - è che non appaiono immagini dipinte, ma compaiono davanti agli occhi alberi, fiori, ghiaia e acqua con un effetto iperreale davvero emozionante". Appuntamento tutti i sabato alle 16.30 e alle 18, biglietto intero 17 euro, ridotto 15. Grazie al visore in 3D progettato da Guido Bazzotti si fa un balzo nel tempo ai giardini reali com’erano nel 1782 al tempo della festa inaugurale. Sono i “giardini perduti“, quelli progettati e realizzati dal Piermarini tra il 1777 e il 1791 per l’arciduca Ferdinando e sua moglie Beatrice D’Este. Sul lato sud il visore ricrea il giardino lunare e un viale con pergolati fioriti che portava verso la “via per Monza“, un collegamento verde verso il centro storico e il teatro arciducale.

Vicino al campo di hockey c’era invece una terrazza sul giardino all’inglese, mentre nella parte centrale lo spazio si strutturava tra una maestosa scalinata con, parterre, terrazze, balconate, statue e giochi d’acqua che accompagna al fino al giardino inferiore, segnato dal il naviglio d’acqua che terminava in un grande bacino circolare.

"Prima della pandemia abbiamo seguito corsi per sei mesi per mettere le basi del progetto – spiega Marina Rosa, presidente del Centro di documentazione – l’abbiamo testato con dei visori prototipi, ora siamo partiti". La guida introduce i visitatori alla storia dei giardini e ad ogni tappa invita i visitatori ad ammirare prima i giardini di oggi, disegnati dal Cononica nel 1808 e poi, a indossare i visori, per scoprirli nella loro antica veste dela fine de ‘700, di giardini formali, progettati e realizzati dal Piermarini tra il 1777 e il 1791 per l’arciduca Ferdinando e sua moglie Beatrice D’Este. "La ricostruzione degli antichi giardini reali — commenta il sindaco Paolo Pilotto, nelle vesti di neo presidente del Consorzio Parco e Villa — vuole restituire una storicità naturale a tutto il complesso. Studiare il passato è fondamentale per recuperare l’interezza di questo splendido ambiente del nostro territorio". Quello che resta dell’epoca di Piermarini è il giardino all’inglese, l’antro di Polifemo e il laghetto.