Concorezzo, tecnologia contro Asfalti Brianza

Il sindaco Capitanio dopo lo stop della Provincia: campionamenti costanti per valutazioni certe in tempi rapidi

Mauro Capitanio,  sindaco di Concorezzo

Mauro Capitanio, sindaco di Concorezzo

Concorezzo (Monza e Brianza) 30 luglio 2020 -  Addio monitoraggi standard e ricorso massiccio alla tecnologia, per prevenire i rischi delle aziende insalubri nasce il “Modello Concorezzo“. Asfalti Brianza insegna e il sindaco Mauro Capitanio al centro della vicenda che vede su fronti opposti la ditta del bitume e i cittadini, fa tesoro dell’esperienza. Il caso è tutt’altro che risolto anche se lo stop della Provincia all’autorizzazione ambientale dell’impianto segna un punto a favore di residenti e istituzioni che da anni lottano per capire se le puzze in arrivo dal sito al confine con Agrate, Brugherio e Monza siano “solo“ terribili, o se dietro ci siano rischi per la salute.

I dati raccolti da Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) e Ats escluderebbero la presenza di agenti cancerogeni, ma non quella di sostanze dannose per l’ambiente, alla base dello stop. Ieri sera, in Consiglio comunale, il primo cittadino ha fatto il punto annunciando "il necessario cambio di passo sulla materia". Obiettivo, "evitare che in futuro che ci siano altri fetori a preoccuparci". Come? "Con campionamenti costanti “preventivi“ nel caso in cui un’impresa sia classificata come a rischio e con dati sempre accessibili, per arrivare a valutazioni certe in tempi rapidi su permessi e revoche".

Il percorso metterà le famiglie al riparo dai gravosi compiti alle quali sono state chiamate questa volta: "Io stesso - ricorda Capitanio - ho invitato chi non riusciva più a respirare a causa degli odoracci a denunciare l’episodio alle autorità e a farsi visitare al pronto soccorso, ma mi rendo conto che non sia facile. L’iter di questa vicenda ci ha insegnato che dobbiamo superare il carattere “artigianale“ nelle indagini. L’analisi puntuale, completa e strutturata della situazione deve essere a carico delle istituzioni".

«L’ordinanza della Provincia è un punto importante, ma non siamo ancora arrivati in fondo: il caso sarà chiuso quando il fetore non ci sarà più e i cittadini non avranno timori per la salute". La proprietà ha tempo fino al 14 agosto per presentare un piano che faccia rientrare le emissioni fuori norma, i valori sono due, ma le parti hanno già un incontro fissato in prefettura il 4 agosto. Sarà il primo faccia a faccia seguito alla svolta: niente produzione fino al 30 settembre. Dopo anni di convivenza forzata con miasmi e bruciore agli occhi e alla gola, il fermo macchine permette a centinaia di persone di tenere le finestre aperte di notte.